Ken Gerh­ard e i suoi scatti fotografici ‘maledettamente belli’ ospiti alla Galleria Open One, a Pi­etrasanta

La Ga­lleria Open One, a Pi­etrasanta, presenta una struggente e quanto mai suggestiva retrospettiva dedicata proprio al fotografo sudafricano Ken Gerh­ard e al suo intenso lavoro artistico: ‘Ken’s landsc­apes’, visibile fino al 23 giugno. La retrospettiva cura di Fiammetta Galleni di Open One, in collaborazione con l’agenzia fot­ografica IB Agency, offre così un’ampia panoramica sullo straordinario lavoro artistico e fotografico di Ken Gerh­ard, scegliendo alcune delle più significative immagini tratte dalle serie fotografiche: ‘Film Revisited’, ‘Gates ‘n Fences’, ‘Off the rails’, ‘Out ‘n about’. Nato a Città del Capo, Ken Gerh­ard ha abbracciato questa sua passione già giovanissimo, facendola divenire in breve tempo più che una professione una vera arte racchiusa dentro uno scatto fotografico che vibra di sole emozioni pure. Per questi suoi scatti artistici, è tornato all’origine, alla macchinetta manuale, abbandonando il digitale, alle sue vecchie e care fotocam­ere reflex Nikon e Kodak, alla stampa in camera oscura, lavorando quasi artigianalmente, come un fine cesellatore, con cura e passione, per far risaltare meglio ogni minimo particolare impresso nello scatto, dando così un’anima vera e sincera a ogni sua singola fotografia. È il mondo che lo circonda a trasmettergli l’ispirazione giusta, l’ambiente in cui vive, la natura selvaggia africana quanto il mistero che si cela rientro un ferroso cancello, o i binari di una ferrovia che corre verso l’orizzonte, tutto può regalargli un’illuminazione artistica, in ogni cosa Ken Gerh­ard può ritrovare un messaggio significativo tanto da essere immortalato dentro uno scatto fotografico e donato a chi lo guarderà, poi, una volta stampato. Ed è il bianco e nero la scelta stilistica di questo suo lavoro artistico fotografico, perché il monocromatico riesce a infondere più intensità a questi scatti, a donargli un’anima pura, lasciando libera l’immaginazione di chi guarda, affinché completi l’immagine stessa, con la propria fantasia. Il file rouge, invece, che lega queste immagini è il luogo natio del fotografo sudafricano, visto però, con un occhio diverso, più attento ai particolari, uno sguardo che si lascia penetrare dalla bellezza affascinante di questi luoghi e la cattura in una immagine per renderla semplicemente eterna. E gli scatti qui proposti raccontano molto dell’animo del fotografo, del suo mondo, e della sua capacità d’indagare e di scrutare la realtà che lo circonda. Sono immagini tratte dai suoi lavori più recenti, come quelle tratte dalla serie fotografica ‘Film revisited’. Qui c’è un solo vero protagonista, una moto del 1942, la Royal Enfield, e una precisa ispirazione, quella di emulare il regista Alfred Hitchcock che appariva in ogni film che aveva diretto. Così in questi scatti fotografici ritroviamo sempre lo stesso modello di motocicletta, che, come un file rouge, appare o scompare dall’inquadratura, legando questi scatti tra loro; è lei la vera protagonista, a volte in primo piano, a volte in una posizione più defilata, a volte, ancora, immersa nell’ambiente stesso, tanto è difficile da scovarla, per un occhio più disattento. Le immagini scelte, invece, dalla serie ‘Gates ‘n Fences’, nascono durante i sette mesi che il

fotografo trascorse su e giù per le terre sudafricane a bordo della sua motocicletta. C’è qui impressa la bellezza silente delle campagne che si perdono a vista d’occhio nell’orizzonte, gli innumerevoli cancelli incontrati, che celano dietro di essi, l’ingresso di chissà quali misteriose case coloniche, e i fili di ferro che delimitano le aree della varie aziende agricole, che si perdono verso l’infinito. Un mondo avvolto da fili che il fotografo ha voluto immortalare per sempre con questi scatti, carichi di mistero e suggestioni. Le immagini, invece, tratte dalla serie ‘Off the rails’, hanno rappresentato una sfida maggiore per l’animo artistico del fotografo: guardare quel tratto ferroviario, che conosce sin da bambino, ma vederlo con occhi diversi, con occhi nuovi, per raccontarlo poi ai suoi spettatori. È questa una linea ferroviaria che corre lungo uno dei tratti più belli della costa africana, immergendosi pienamente nel paesaggio circostante, e con questi scatti, diventa il mezzo giusto per liberare l’immaginazione dello spettatore, che si lascerà così trasportare verso luoghi fantastici e unici. E infine, sono presenti alcune immagini della serie fotografica ‘Out ‘n abo­ut’; qui il tema è, invece, la natura, il paesaggio puro e incontaminato, dove non c’è la presenza umana, per regalarci scorci immaginifici, carichi di emozioni vere e autentiche. Quella che offre la Ga­lleria Open One, con questa affascinante retrospettiva fotografica, è un’antologia significativa del percorso creativo del fotografo sudafricano, un album da sfogliare con gli occhi, immagini dove immergere l’anima per vivere sensazioni straordinarie, perché queste, sono semplicemente immagini “maledettamente belle”, proprio come quelle che gli suggerì, allora giovanissimo, di portargli il suo mentore. Scatti ‘maledettamente belli’ nati dalla sola passione e dall’amore sincero che Ken Gerh­ard ha per la fotografia.

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