Jonny Costantino e la perenne contaminazione tra cinema e scrittura.

Esistono mondi destinati a non incontrarsi, altri che, invece, sono nati per poter arricchire l’uno dell’altro, regalando nuove emozioni. Jonny Costantino, cineasta e scrittore, che vive a Bologna ed insegna Regia presso la Scuola d’Arte Cinematografica “Florestano Vancini” di Ferrara, è un esempio calzante di come scrittura e cinema possano incontrarsi e navigare insieme verso orizzonti sempre nuovi e stimolanti.

“L’arte è l’esperienza dell’abisso, deve concentrarsi sui nostri aspetti più profondi. Un libro serve per indagarsi e nasce dalle sensazioni più profonde che sentiamo. Chiunque si esprime, ha una guerra dentro. Gli armistizi che riesce a trovare sono le forme espressive che genera, le sue opere”, dichiara Costantino che, nei suoi lavori, mira a trascendere l’idea di genere: si può, infatti, parlare di filosofia, mettendo in discussione il concetto di razza e utilizzando tecniche cinematografiche per creare suspense e tenere viva l’attenzione.

L’oggetto letterario è un luogo di convergenza di diversi percorsi artistici, la stessa concezione che anima Bookolica, il festival dei Lettori Creativi, giunto quest’anno alla sua terza edizione. Agli inizi di settembre, a Tempio Pausania, in provincia di Sassari, sono andati in scena quattro giorni di lettura, musica, laboratori e performance, per far rivivere sotto nuova luce le più recenti proposte editoriali.

“Il mio coinvolgimento in Bookolica – spiega lo scrittore – nasce dall’amicizia col direttore artistico. È un festival in cui mi ritrovo, che si avvicina al seminario per la passione con cui certi pensieri e certe idee vengono messi sul piatto e si ha una grande interazione tra artisti e spettatori”.

Jonny Costantino ha presentato in questa occasione il suo ultimo libro, Un Uomo con la Guerra Dentro – Vita disastrata ed epica di Sterling Hayden: navigatore attore traditore scrittore alcolista, edito da Lamantica Edizioni, incentrato sulla vita dell’attore eroe di guerra e spia maccartista.

Del suo stile di scrittura l’autore dice di avere “un rapporto musicale con la parola”, perché la scrittura per lui è come musica; sempre aperto alle nuove ispirazioni, Jonny ci tiene a sottolineare un concetto importante: “Ho bisogno di identificarmi con ogni immagine e con ogni parola che genero, questo fa si che non riesco ad essere calcolatore sui progetti che porto avanti. Scrivendo si aprono tanti spiragli: seguiamo allora l’idea iniziale o questi spiragli? Io seguo gli spiragli…”

Ma anche la filosofia è letteratura: “I grandi filosofi sono abili scrittori – aggiunge Costantino – Amo gli artisti avventurosi, come Schopenhauer e Nietzsche, il pensatore che ha portato la poesia nella filosofia. La poesia è chi perde vince, in un certo senso”.

Molto bolle in pentola per i progetti futuri di Jonny Costantino: in primo luogo il cinema, con un Don Chisciotte audace, da una sceneggiatura originale di Antonio Moresco e Valentina Nappi, dove l’azione si svolge nel nostro presente, più precisamente in un manicomio, e il protagonista è uno dei pazienti, mentre Sancho Panza è il suo infermiere. Inoltre è in programma anche un documentario su Peter Brosnan, sassofonista free jazz e infine la scrittura, con una raccolta di saggi scritti in passato, coinvolgendo anche pittori e scrittori contemporanei.

Cinema e scrittura continueranno a contaminarsi e noi continueremo a seguire con sempre maggior interesse i lavori di Jonny Costantino, per lasciarci trasportare da queste stimolanti contaminazioni

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