Irene Van Celestine. Tra speranza e dolore, l’anima si manifesta in pennellate.

La pittrice Irene Van Celestine (alias Irina Mezheritskiy) ha una storia travagliata, in cui ogni capitolo fa da gradino per la scala della sua espressione artistica. Il primo approccio con le matite e gli acquerelli avviene fin da bambina, quando ancora vive in un sobborgo agricolo nella steppa russa con i nonni, una dottoressa e un minatore. Ma la durezza della vita prende subito il sopravvento, per anni Irene “dimentica” il proprio talento…

Da sempre volta alla manualità e all’aiutare gli altri, all’età di 16 anni entra in un’università di medicina a Kiev, in Ucraina. A 21, appena prima di laurearsi, è forzata ad immigrare negli Stati Uniti, interrompendo la sua formazione. Ci vorranno altri 15 anni per ottenere l’agognato titolo di studio e seguire al meglio i passi della nonna.

L’idea di trasporre le proprie emozioni su tela la irradia quando, nell’ottobre 2020, a sua zia in Russia viene diagnosticato un cancro al cervello. Inizia il primo dipinto per sfogo, reinterpretando uno dei “Fiori del sole” di Van Gogh. Dipingere diventa presto una potente terapia per supportarla emotivamente, rilasciare la tensione e il dolore trasformandoli in immagini concrete.

La sua arte arte è frutto di lotte profonde, conflitti interni e desideri. Alcune opere nascono in tempi di disperazione, altre appaiono nei sogni. Ogni volta che prende in mano un pennello, Irene prova sentimenti forti, ma spesso non sa in partenza quali personaggi e ambienti prenderanno vita sulla tela. Le forme e i colori hanno quasi vita propria nel suo processo pittorico, un flusso interiore che la accompagna e la stupisce ogni volta, quasi fosse lei stessa uno spettatore.

Tra i soggetti più ricorrenti, spiccano le creature alate: simbolo di libertà e potere scatenato. “L’intensa stimolazione visiva della mia arte sta nella sua sconvolgente onestà non filtrata, nella forza brutale dei colori brillanti e nel suo tocco magico.” Ogni suo dipinto trasuda emozioni profonde: i pensieri si fermano di scatto, il battito del cuore accelera, gli occhi lacrimano per il dolore. Ma c’è anche speranza: per la luce, per il volo, per il vero amore senza confini.

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