HEDY LAMARR, LA SCIENZIATA-DIVA CHE RIVOLUZIONÒ IL MONDO

Primo nudo nella storia del cinema, prima donna ad aver interpretato il ruolo di attrice protagonista in un film, geniale antesignana del moderno Wi-Fi: una storia variopinta e a tratti surreale quella di Hedy Lamarr, stella di Hollywood e inventrice dall’acume sopraffino che, con estrema fatica, tentò di conciliare una bellezza fuori dal comune con un’intelligenza finissima.

Nata a Vienna nel 1914 da una pianista e da un direttore di banca ebreo, Hedwig Eva Maria Kiesler cresce in un clima borghese e modernista, lontana dall’amorevolezza di due genitori che lei stessa descriverà come profondamente “anaffettivi”. Si appassiona giovanissima al cinema e già a sedici anni ottiene il suo primo ruolo in Geld auf der Straße, pellicola firmata da Georg Jacoby che punterà i riflettori su quegli “occhi graziosi come un dipinto” che saranno croce e delizia dei suoi anni a venire. Dopo aver abbandonato il sogno di diventare ingegnere (ambito in cui aveva mostrato fin da subito delle spiccate doti intellettive), a Berlino si destreggia abilmente tra cinema e teatro, recitando per registi del calibro di Alexis Granowsky, ex direttore del GOSET di Mosca, e di Carl Boese; ma è con Exstase (1932) del praghese Gustav Machatý che la Kiesler sale agli onori della cronaca, diventando la protagonista di una scena di nudo (la prima nella storia del cinema) in una pellicola dalle tinte vagamente pornografiche che desterà scandalo in tutto il mondo e che le varrà la censura nella Germania neo-nazista. Nel 1933 sposa Fritz Mandl, un facoltoso imprenditore austriaco che la costringe al ruolo di moglie votata al belletto e ai ricevimenti sontuosi, durante i quali spesso, tra gli ospiti, figura anche Benito Mussolini. Hedwig tenterà di fuggire dal marito per ben due volte, riparando prima in Svizzera poi a Londra, ed è proprio nella capitale inglese che incontra Louis Burt Mayer: nonostante le riserve iniziali (dovute soprattutto a quel nudo in Exstase) la Kiesler riesce nell’ardua impresa di venire scritturata dal regista statunitense, si libera del cognome teutonico (che gli americani non avrebbero di certo apprezzato, negli anni in cui in Europa cominciava a infuriare l’antisemitismo) e diventa “Hedy Lamarr”, pronta a partire alla conquista di Hollywood.

L’America cade subito ai suoi piedi e quel fascino europeo e asiatico al contempo, misto a uno stile personale e riconoscibile che strega tanto gli uomini quanto le donne, le valgono ruoli di primo piano accanto a mostri sacri come Clark Gable e Spencer Tracy. La passione per l’ingegneria tuttavia, nonostante l’abbandono degli studi, non viene meno nemmeno una volta raggiunto il successo e dall’incontro con l’eccentrico compositore americano George Antheil nascerà un sodalizio scientifico destinato a cambiare il futuro del mondo intero. “I due iniziano a lavorare insieme al progetto di un siluro radiocomandato, e ottengono il brevetto n. 2.292.387: il sistema, oggi noto come “espansione di spettro”, si rivelerà fondamentale per lo sviluppo della telefonia mobile e del wireless”. “La donna più bella del mondo”, però, non avrebbe potuto né dovuto fare la scienziata né tantomeno inventare dispositivi bellici, almeno secondo l’Inventor’s Council che, pur riconoscendo

la paternità del brevetto ai due artefici, non ne accetta l’utilizzo. Sarà solo nel 1962 che la medesima tecnologia sarà per la prima volta messa a disposizione delle navi statunitensi impiegate nell’invasione della baia dei Porci contro Fidel Castro.

Intanto la vita di Hedy Lamarr prosegue tra ruoli cinematografici, una sequela di matrimoni falliti e una profonda afflizione per una bellezza che svanisce inesorabilmente anno dopo anno, il tutto scandito da un progressivo deterioramento della sua salute psichica: intenta una causa legale per diffamazione contro l’editore della sua autobiografia, è costretta a risarcire due uomini dopo averli accusati di violenza sessuale, finisce in carcere per un furto in un supermercato. Negli anni Novanta avviene il riconoscimento definitivo del brevetto n. 2.292.387 e da lì una cascata di premi, onorificenze e riconoscimenti di alto livello.

Hedy Lamarr morirà il 19 gennaio 2000 in seguito a un infarto, da sola. Un vissuto difficile, quello de “la scienziata più bella del cinema”, fatto di rincorse sfrenate, di soddisfazioni mai pienamente raggiunte, di battaglie contro un maschilismo imperante; come donna, ha dovuto dimostrare a se stessa, ancor prima che al mondo, che non c’era nessuna colpa nell’essere tanto belle quanto geniali, che non avrebbe dovuto chiedere scusa a nessuno per questo, ma che ha finito invece per diventare vittima della sua stessa avvenenza, rendendola la qualità che più di ogni altra la definiva e cedendo il passo di fronte a un sistema che con troppo ritardo le avrebbe riconosciuto il giusto posto nella Storia.

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