Ieri sera, venerdì 30 luglio 2021, a Licata, presso il Porto Turistico, si è svolta la presentazione del libro Figli delle App (Franco Angeli Editore – Collana di Sociologia), l’ultimo lavoro del sociologo Francesco Pira, professore associato di sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università di Messina. Indiscutibile il successo di questa presentazione che ha visto l’assoluto consenso del pubblico, pronto ad applaudire ogni intervento dei relatori.
L’evento è stato organizzato dalla Cooperativa Archimede e dall’A.N.F.o.P. (Associazione Nazionale Formatori Professionisti). Davvero eccellente l’organizzazione della presentazione fortemente voluta dal dottor Michele Della Vecchia, Presidente della Coop. Archimede che ha magistralmente preparato l’evento nei minimi dettagli, curando ogni particolare. La presentazione è stata aperta dai saluti del dottor Giuseppe Galanti, Sindaco di Licata, e della dottoressa Violetta Callea, Assessore alla Pubblica Istruzione. Ha introdotto e coordinato i lavori, in modo perfetto ed impeccabile, il professor Luca Scozzari, Docente di Scienze Tecnologiche e Informatiche dell’Istituto “Re Capriata” di Licata. L’autore per oltre un’ora ha conversato con il professor Mariano Indelicato, psicologo e psicoterapeuta e docente a.c. di Psicologia dello Sviluppo all’Università di Messina e con la professoressa Marilena Giglia, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo “Manzoni” di Ravanusa.
Veramente importanti, e ricche di significati profondi, le parole dei relatori che hanno evidenziato le maggiori problematiche della Generazione Z. Apprezzabili e condivisibili le parole della Dirigente Marilena Giglia che non solo ha illustrato, in maniera precisa, in che modo il mondo della scuola sta vivendo il forte impatto della tecnologia nella didattica, ma ha voluto puntualizzare come il volume del professor Pira sia stato un valido strumento e un fondamentale supporto per tutti: “Il libro Figli delle App, sicuramente interessantissimo, mette in evidenza non solo i risultati di un’indagine statistica rivolta ad adolescenti, ma mette in evidenza quelle che sono le emergenze educative di oggi”.
E ancora il professor Mariano Indelicato che, oltre ad aver parlato della crisi della famiglia e della coppia, ha espresso un’autorevole considerazione: “Questa sera vedremo le diverse angolature del linguaggio o dei nuovi linguaggi, che oggi vengono utilizzati dagli adolescenti. Ci sono dei linguaggi totalmente diversi. Un linguaggio è quello che utilizzano gli adolescenti nati prima degli anni Novanta e un altro è quello che utilizzano gli adolescenti nati dopo gli anni Novanta. Questi linguaggi sono fondamentali per capire quali sono le esigenze dei nuovi adolescenti e per capire, sostanzialmente, come dobbiamo intervenire e come possiamo aiutarli”.
Il professor Scozzari ha pienamente appoggiato le dichiarazioni del professor Indelicato e della Dirigente Giglia, sottolineando: “Siamo senza dubbio tutti Figli delle App. I nostri
genitori sono diventati in età adulta Figli delle App. Quindi ognuno di noi cresce e invecchia con le App. Questo universo va scoperto ed interpretato”.
I relatori hanno mostrato al pubblico come il mondo si stia evolvendo, oltretutto in maniera veloce, attraverso le nuove tecnologie e quanto sia necessario essere preparati a questa trasformazione della società.
Il professor Pira, visibilmente emozionato, ha detto: “Presentare i miei libri nella mia città d’origine è sempre un’emozione particolare. Figli delle App è un libro che ha avuto uno straordinario riscontro mediatico ed è stato anche molto apprezzato in ambiente accademico. Il volume diventa, sicuramente, un modo per approcciare quello che sta accadendo nel rapporto tra preadolescenti e adolescenti con le nuove tecnologie. Non dimentichiamoci che dalla ricerca contenuta nel III capitolo del libro viene fuori la fragilità di questi adolescenti che hanno bisogno di condividere codici e linguaggi con i genitori. A volte, i genitori sono un po’ affetti da “adultescenza” da questa voglia di rimanere adolescenti anche se si è cresciuti. In questo meccanismo di scambio tra genitori e figli, o in questo muro che a volte si alza di incomunicabilità tra genitori e figli, il mio libro/ ricerca prova a raccontare come coloro che vedevano la televisione, tantissimi anni fa, figli delle stelle, come cantava Alan Sorrenti con il cielo sopra le stelle e capaci di sognare, oggi hanno dato vita ad una generazione di Figli delle App che hanno un’applicazione per tutto, ma che stanno spesso chiusi nelle loro stanze e si collegano con il mondo attraverso le tecnologie”.
Tante e molto qualificate le domande del pubblico presente: docenti di scuole superiori, giovani, e psicologi che hanno chiesto all’autore di approfondire i temi del volume. Molto emozionante anche il messaggio della professoressa Antonella Cammilleri, letto da Luca Scozzari.
Insomma, l’idea di una forte alleanza educativa tra Istituzioni, famiglie e società è stata condivisa dai relatori e dall’autore che da sempre ribadisce la necessità di una Scuola per Genitori. Serve un impegno costante per comprendere come sta cambiando la nostra società e quali sono le nuove esigenze educative, oltre a combattere le emergenze. I genitori devono sapere che esiste il parental control, per vedere a quali siti accedono e quanto navigano i loro figli. Già ottenere che tutti i genitori siano consapevoli dei rischi e delle opportunità rappresenterebbe un grande successo.
“Il vostro lavoro occuperà una parte rilevante delle vostre vite, e l’unico modo per esserne davvero soddisfatti sarà fare un gran bel lavoro. E l’unico modo di fare un gran bel lavoro è amare quello che fate”. Con questa frase di Steve Jobs, si può spiegare quello che ha rappresentato per me questa presentazione: l’autore e i relatori sono riusciti a trasmettere l’amore e la passione per il proprio lavoro ma anche, e soprattutto, per i giovani con cui si confrontano giorno per giorno.