Grande Inquisitore

“L’episodio del Grande Inquisitore è uno dei vertici della letteratura universale, un capitolo di una bellezza inestimabile” Sigmund Freud

È stato in scena sabato 8 e domenica 9, all’ OFF / OFF THEATRE, uno spettacolo adattato, diretto e interpretato da Daniele Salvo ( Ivan – Il Grande Inquisitore) , con Melania Giglio ( Lo spirito nero) e Daniele Ronco (Alëša) . Direzione artistica di Silvano Spada.

IL GRANDE INQUISITORE Di Fëdor Dostoevskij

IL GRANDE INQUISITORE è il quinto capitolo del romanzo I fratelli Karamanzov, dello scrittore russo Fëdor Michajlovič Dostoevkij. Emerge l’aspetto psicologico, antropologico e filosofico dell’autore.

Il romanzo fu scritto dall’autore nell’ultimo anno della propria vita. Questa volta è Ivan Karamazov che narra a suo fratello Alëša una storia fantastica: nel XVI secolo Gesù ritorna tra gli uomini, a Siviglia, alla presenza del Cardinale Inquisitore che ha appena fatto bruciare un centinaio di anime eretiche.

Arriva in silenzio eppure il popolo lo riconosce, è pronto a seguirlo. Ed è proprio qui che interviene il Grande Inquisitore che ordina alle guardie di catturare Cristo e richiuderlo in prigione. E mentre Cristo è in carcere, il vecchio e potente ministro della Chiesa pronuncia contro Gesù un fortissimo atto d’accusa, condannandolo a morte.

Per quanto il cardinale riconosce chi ha davanti, non può permettere che le persone scelgano liberamente.

“ Tu vuoi andare nel mondo e ci vai a mani vuote, con la promessa di una libertà che gli uomini, nella loro semplicità e nel loro disordine innato non possono neppure concepire “

Alla libertà, Il Grande Inquisitore oppone il miracolo, il mistero, l’autorità. Lui immagina di dover riprendere il potere facendo credere di farlo in nome di Gesù, correggere il suo operato, guidare il popolo come un gregge.

“ e saremo noi a sfamarli, nel nome tuo, dando a credere di farlo nel nome tuo”.

Cristo viene rimproverato di essere tornato per disturbare il suo progetto di felicità e di convivenza pacifica fra gli uomini. L’Inquisitore oramai si sente il salvatore dell’umanità. Ha creato un “Cristo” e una “Chiesa” a sua immagine e somiglianza. Alla pronuncia del “ io domani ti brucerò”, Cristo,

rimasto in silenzio durante tutto il monologo, si avvicina al suo accusatore e in segno di benevolenza, lo bacia sulle labbra. Questo gesto gli salverà la vita.

“Non c’è per l’uomo rimasto libero, più assidua e più tormentosa cura di quella di cercare un essere dinanzi a cui inchinarsi. Ma l’uomo cerca di inchinarsi a ciò che già è incontestabile, tanto incontestabile che tutti gli uomini ad un tempo siano disponibili a venerarlo universalmente.”

F. DOSTOEVSKIJ

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