Sarà inaugurata il prossimo giovedì 5 maggio, alle ore 18.00 presso le sale del Saracena Art Gallery in Via di Monserrato 40 a Roma, la personale dell’artista brianzolo Gianluca Patti. Classe 1977 dopo aver conseguito il diploma di Geometra, lavora, per circa 20 anni, nel settore delle comunicazioni e dell’editoria. Durante questi anni ha modo di approfondire la passione per l’arte, cimentandosi fin da subito con la pittura e lo studio dell’arte contemporanea. Nel periodo 2008-2011 collabora a diverse esposizioni e alla realizzazione di scenografie in ambito pubblicitario. La sua attuale ricerca indaga l’importanza di materiali che ne hanno segnato il percorso formativo come prodotti cementizi, resine e pigmenti. Attraverso la stratificazione di tali elementi racconta il tempo e le storie non scritte che ad esso si accompagnano. E per entrare nel merito di questa sua prima personale romana ci avvaliamo delle parole della curatrice dell’evento Marilena Saraceno:
“Per la sua prima personale a Roma, Gianluca Patti sceglie un titolo che da un lato vuole essere un tributo alla storia e alla cultura di cui la città è intrisa, dall’altro rappresenta la sintesi della sua ricerca stilistica: studio del colore e della materia che attraverso un continuo processo di stratificazioni porta l’artista a diventare un archeologo che scava nel suo io più profondo e dà forma a ricordi, a fantasie, a sogni, a stati d’animo vissuti o possibili. E così è facile intuire quello che il titolo suggerisce: è come se attraverso gli elementi che costituiscono le opere ci fossero storie che si celano e che sono lì per essere scoperte e il colore in tutti i suoi strati, incessantemente depositati sulla superficie, diventa la metafora di tutto quello che accade nel tempo, che magari si trasforma ma non viene perduto, solo celato. Il colore talvolta si manifesta in maniera sintentica e minimale come nelle opere “monocrome” (‘frequencies’) per stravolgersi e alterarsi nella miriade di puntini multicolore “noise” trasformandosi in un sonoro visivo ora silenzioso ora rumoroso (da qui il titolo noise). Il percorso espositivo accanto alle opere monocrome e multicolore variamente combinate tra di loro (quasi che l’identità delle prime si rafforzasse accanto a quella delle altre fino a diventare parte integrante di un’unica narrazione) prevede due installazioni, la prima ‘Flowers’ che è un omaggio dell’artista alla vicina Campo dei Fiori, l’altra ‘The Game’ che rappresenta il gioco del tris e simboleggia altri perni su cui si basa la sua ricerca: il gioco, l’infanzia, il tempo, il fare delle scelte. E allora lo spirito giusto per visitare ‘Archeologia del colore’ è quello di lasciarsi guidare dalle parole di Eraclito ‘il tempo è un gioco, giocato splendidamente dai bambini’.”
In conclusione, ricordiamo che la mostra personale di Gianluca Patti, sarà visitabile dal 5 maggio al 18 giugno 2022, con orario dal martedì al sabato 11.00 – 19.30, un’occasione da non perdere per conoscere il percorso creativo dell’artista monzese che tante sensazioni riesce a trasmettere attraverso la sua “Archeologia del colore”.