“Giacomo Sonaglia, un vero Maestro”

Se cerchiamo su Internet “copie d’autore”, troveremo a i primi posti il sito di Giacomo Sonaglia, artista romano, titolare di uno studio posto tra i quartieri Prati e Balduina. Incuriosito dalle foto delle sue opere, sono andato a incontrarlo nella sua bottega, bottega nell’accezione classica del termine: un ambiente semplice, ricco di tele, colori, quadri e profumi. Ero un po’ prevenuto, a esser sincero, perché associo all’arte il concetto di originalità, ma mi accorgerò, nel corso dell’intervista, che nel Maestro Giacomo Sonaglia c’è molto di più di quanto sembri, come rivelerà anche la sorpresa finale…

Quando ha cominciato a dipingere?

“Da quando ho memoria. Fin da bambino ho disegnato e impiastricciato fogli con i colori e più passava il tempo più la cosa mi piaceva. Crescendo ho poi affinato la tecnica fino a trovare il mio stile”.

Quali sono le esperienze della vita che possiamo ritrovare nella sua arte?

“Appassionato di Salvador Dalì, ho iniziato i miei primi lavori nello stile surrealista, che mi consentiva di esprimere liberamente le mie idee, le mie frustrazioni e la mia introversione giovanile. Una parte importante della mia giornata era impegnata nella sperimentazione ma, quasi sempre, restavo insoddisfatto dei risultati. Verso i trent’anni, acquisita una certa maturità, è cambiato il mio stile di vita e, di conseguenza, anche la mia pittura. Questa evoluzione mi ha portato alla tecnica attuale, la cui peculiarità consiste nell’uso di supporti materici, immagini forti realizzate a spatola, dove la forza del colore domina l’insieme e sottolinea aspetti, atmosfere ed espressioni”.

Girovago nella parte più intima della bottega e spuntano, da ogni dove, copie perfette di opere di Botticelli, Van Gogh, Munch, Picasso… Mi stupiscono.

“Le copie occupano una parte importante della mia vita perché mi hanno consentito di avere, e mantenere una famiglia, facendo il lavoro più bello del mondo: dipingere. Le copie sono, in effetti, un esercizio di tecnica, pura tecnica, ma, in fondo, se non provo un’emozione, difficilmente riesco a ottenere un risultato soddisfacente (comincia a sgretolarsi la mia diffidenza verso le copie… NdR)”.

Mi soffermo davanti a un nudo di donna, posto a cavalletto, i colori ancora freschi. Nota il mio interesse e…

“Ricordo un episodio capitato qualche tempo fa. Tornato da poco dal viaggio di nozze, fui contattato da un cliente per un ritratto della moglie. Fui invitato a pranzo da loro per parlarne, lui un signore di più di sessant’anni e lei una bellissima donna della metà dei suoi anni. Volevano un nudo dal vivo della signora e io, sia per imbarazzo che per comodità, chiesi di poterlo realizzare da una fotografia. Accettarono, sostenendo di avere una grande quantità di materiale fra cui scegliere. Prima di estrarre le fotografie mi dissero: “Signor Sonaglia non si scandalizza, vero? Alla fine, il suo mestiere per certi versi è simile a quello di un medico!”. Posso dire che alcune delle fotografie di nudo che mi mostrarono erano molto esplicite, non del tutto artistiche, sembravano più le foto di un “festino”. Foto dopo foto, non riuscivo più a contenere l’imbarazzo, poi finalmente ne scegliemmo una adatta e per me fu una liberazione! Nella fotografia, la donna era seduta languidamente su una poltrona con una vestaglia trasparente a seno scoperto; una bella foto da cui ricavammo un incantevole ritratto. I committenti furono molto soddisfatti del lavoro. Mia moglie un po’ meno, visto che, non avendo ancora un mio studio, dovetti realizzarlo a casa sotto i suoi occhi. Dopo molti anni, non posso che ricordare con divertimento quella situazione”.

Le copie d’autore rivestono intere pareti dello studio e mi accorgo che non sono come sembravano, hanno una vita propria, una forza penetrante, un valore significativo. Perché questa sensazione?

“Lo studio dei Grandi Maestri mi ha spinto a mettermi alla prova e cimentarmi con l’esecuzione dei loro capolavori. Questa è ora una la mia attività principale, che affronto con grande cura, effettuando le riproduzioni nelle minime sfumature di ogni dipinto originale. Inoltre do molta importanza al clima storico/culturale del tempo di produzione dell’opera originale e cerco di immedesimarmi più in questo che nello spirito dell’autore. Tale esercizio è lo strumento fondamentale che mi consente di esprimere il mio spirito e dare un’emozione nuova a un’opera antica, pur conservandone l’ambientazione”.

Quali sono le richieste più frequenti?

“Le maggiori richieste sono per le copie d’autore dei Grandi: Leonardo, Caravaggio, Rembrandt, Rubens, Guercino, Klimt, Gentileschi, Bronzino per citarne alcuni, ma anche quasi tutti gli impressionisti. Occasionalmente, mi capita di committenti che richiedono copie di opere di valore di loro proprietà da poter esporre con più tranquillità nella loro casa al posto degli originali. Poi, ritratti in tecniche e stili diversi, dai più classici a quelli nel mio gusto personale più materico e a spatola”.

Quanto ha influito Roma, la città in cui vive, sulla sua arte?

“Vivo bene nella mia vecchia Roma, perché è la città dove sono nato e che amo. Credo che questo in qualche modo faccia bene anche alla mia creatività. Sento infatti il privilegio di poter svolgere la mia attività nella città per eccellenza culla di storia e d’arte”.

e quanto ha influito, invece, l’attuale pandemia?

“Purtroppo i Covid19 ha determinato crisi anche nel mondo dell’arte. La riduzione delle richieste di acquisto di opere ha indotto non pochi problemi a tutti quelli che vivono di arte come me. Senza considerare la chiusura forzata imposta dal lockdown. Tuttavia, un aiuto non indifferente mi è arrivato dalla tecnologia, che ha in parte compensato il minor afflusso di clienti nel mio studio di Roma tramite commissioni via mail in seguito alla visita del mio sito e dei profili social. Mi auguro che il mio settore, come tutti quelli che verranno interessati da una probabile minore richiesta nei prossimi difficili anni, potrà contare sugli aiuti necessari”.

Mentre mi sto congedando dal Maestro, spunta prepotentemente, da un angolo di una parete attigua allo studio, un volto di donna: sono attratto, mi avvicino al quadro trascurando ogni altro pensiero, fino al punto da individuare le singole spatolate. Ma, Maestro, questa non è una copia?

“No, Roberto, come può vedere questa piccola parete l’ho riservate alle mie opere”.

Resto sbalordito dalla qualità di queste opere, la tecnica, per altro sopraffina, cede il posto, quasi completamente, all’emozione! Sono una serie di ritratti, anche di personaggi famosi, che mi scrutano con i loro occhi espressivi e mi comunicano emozioni forti, indicibili, bellissime… Ecco l’originale Giacomo Sonaglia, un Grande Maestro che trasmette sensazioni uniche, che interpreta coraggiosamente ed efficacemente, oltre alle opere del passato, la sua arte, la sua attualità, la sua società. Meriterebbe un altro capitolo, la sua arte, ma il tempo a disposizione volge al termine, Leonardo e Van Gogh aspettano nel suo studio impazienti…

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