Giacomo Balla. Dal Futurismo astratto al Futurismo iconico

Roma – dal 21 marzo al 17 giugno 2019 presso il Palazzo Merulana della Capitale è presente la mostra Giacomo Balla. Dal Futurismo astratto al Futurismo iconico.

Giacomo Balla (Torino, 18 luglio 1871 – Roma, 1º marzo 1958, pittore, scultore, scenografo e autore di “paroliberi” italiano) è tra i primi protagonisti del divisionismo italiano, quando nei primi anni del ’900 comincia a dipingere quadri di matrice pointilliste, senza aderire pienamente al programma dei suoi massimi esponenti.

Diviene poi un esponente di spicco del Futurismo, firmando con Marinetti e altri tra cui Boccioni, Carrà e Russolo, i manifesti che sancivano gli aspetti teorici del movimento, il primo nel 1909 e in particolare nell’anno seguente, il Manifesto dei pittori futuristi.

Dopo diversi anni di coinvolgimento attivo, nel 1937 scrive una lettera al giornale Perseo con la quale si dichiara estraneo alle attività futuriste: le opere degli anni ’30 sono contrassegnate da un ritorno, seppur innovativo, alla figurazione.

La rassegna, curata da Fabio Benzi è incentrata sul famoso dipinto di Primo Carnera del 1933, anno in cui il pugile diventò Campione del Mondo, un’immagine diffusa simultaneamente in tutto il globo, e che costituisce la base iconografica del dipinto di Balla.

Le foto delle grandi pubblicazioni popolari diventano quindi una straordinaria fonte di ispirazione per l’artista.

In esposizione spicca una matita colorata su carta del 1935 che dice più di tanti discorsi: ritrae la mitica Greta Garbo, identica all’immagine della rivista Cinema Illustrazione del 1932.

La mostra si propone di indagare su un passaggio di stile che sperimenta immagini che si associano fortemente a quelle dei media dell’epoca, alla nascente iconicità dei divi mediatici, dello sport come del cinema.

In mostra si riuniscono, oltre ad alcuni dipinti più esplicitamente futuristi eseguiti negli stessi anni, le opere eseguite con quella tecnica a “retinatura”, mettendole a confronto con le immagini dei divi, realizzate da grandi fotografi come Luxardo e Ghergo, e con le riviste dell’epoca.

Un confronto intenzionale, e per l’epoca straordinario, con i mezzi di diffusione di massa dell’immagine: elemento fondante, molti anni dopo, dell’universo figurativo del pop art americano, anticipando così le icone di Warhol e Lichtenstein.

Quasi da poter considerare così Balla come antesignano e anticipatore del genere pop.

È evidente che Balla studiasse un possibile sviluppo e rinnovamento del Futurismo trovando ispirazione, in sintonia con la sensibilità quotidiana della gente, nell’immaginario suscitato dal cinema, dalla fotografia di moda e di attualità, che quotidianamente si sfoglia su riviste patinate, che è simultaneamente guardata e imitata da milioni di persone L’“avanguardia” del gusto è una sorta di immaginario di massa, di “avanguardia di massa”, concetto che egli sottolinea in un proclama futurista pubblicato nel 1930.

Palazzo Merulana, Via Merulana,121 Roma

orari: dalle ore 14:00 alle ore 20:00 lunedì-mercoledì-giovedì-venerdì;

dalle ore 10 alle ore 20 sabato e domenica

biglietti: intero 10.00 €; ridotto 8.00 €

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