Elite: perché la serie ha (ancora) successo?

Elite, la serie Netflix ideata da Carlos Montero e Darío Madrona rilasciata per la prima volta nel 2018, è arrivata alla quinta stagione l’8 aprile 2022. Cinque archi narrativi di thriller, sesso, tradimenti, amicizia, disparità di classe, genere e religione. Tutto sommato, si tratta di un miscuglio di elementi senza dubbio vincente, ma che rimescolati per troppo tempo possono risultare monotoni nelle loro combinazioni, seppur riscaldati con elementi di novità, di tanto in tanto. Eppure, Elite si riconferma come una delle serie di punta di casa Netflix anche per quest’ultima stagione, tanto da guadagnarsi la promessa di un sesto arco narrativo.

Come mai la serie continua a conservare questo successo?

Una parte del merito va al pubblico più affezionato, quelle persone che continueranno a seguire la serie pur di non lasciare in sospeso le ore impiegate a seguirla nei precedenti quattro anni delle loro vite.

Un’altra parte del premio va alle decisioni di rinnovare il cast con altri elementi dopo ogni stagione, introducendo nuove variabili in un clima altrimenti stagnante, e di lasciare libero sfogo alla crescita dei personaggi preesistenti, così da rendere possibile e accettabile ogni deviazione dal seminato originale.

La stabilità dello story-telling non è da sottovalutare: conservare la parte del thriller come ossatura centrale di ogni stagione mette ordine a quelle che, altrimenti, sarebbero storie del tutto casuali con un debole filo conduttore a tenerle assieme.

E poi, ci sono loro: le persone che non hanno mai voluto o avuto l’occasione di approcciare alla serie quando muoveva ancora i primi passi, ma, spinti dall’ondata generale di aspettativa e mossi più dalla curiosità di comprendere che per l’interesse in sé nel prodotto, vi si sono accostati in tempi recentissimi, recuperando il terreno perso.

E voi, da che parte state?

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