Doctor Strange in the Multiverse of Madness: quando non basta puntare sul cavallo vincente

Il concetto di “Multiverso” è sempre stato sussurrato fra le righe in molte occasioni nel mondo cinematografico Marvel, ma soltanto con la serie Loki, disponibile su Disney+ dal 2021, e il film evento Spiderman: No Way Home il sogno è finalmente diventato realtà. Cavalcando l’onda del successo del supereroe impersonato da Tom Holland, le aspettative per il nuovo capitolo della saga di Doctor Strange erano proporzionate al livello di emozioni regalate al pubblico finora. Eppure, qualcosa è andato storto.

Le critiche su RottenTomatoes parlano chiaro: bene, ma non benissimo.

Se da una parte gli effetti visivi non hanno deluso le aspettative, la trama risulta debole su molti aspetti, innanzitutto per la mancata empatia fra il pubblico e i personaggi, soprattutto nei confronti delle new entry. Se siete stati degli accaniti fan di Westview, attenzione a riporre le stesse speranze nel personaggio di Wanda: la formula della madre/strega disperata e pronta a tutto funziona ancora, ma non con gli effetti sperati.

Per quanti riguarda il Multiverso, sono stati portati avanti tanti progressi in poco tempo, forse in troppo poco tempo. Il nuovo film di Doctor Strange non manca dell’intento di voler regalare sorprese ai fan desiderosi di colpi di scena e di ritorni strappa lacrime, seguendo la falsa riga di quanto successo con i tre eroi dai sensi di ragno. Tuttavia, pallida imitazione del successo precedente, o realizzazione imperfetta di una buona idea, il risultato ottenuto non è quello sperato. Colpa di una trama diluita sin troppo nella prassi degli ultimi film Marvel, errore in cui si cade quando si scopre la ricetta perfetta per il successo, ma si prepara il piatto con ingredienti scaduti.

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