DAVERIO,L’ULTIMO INTELLETTUALE LIBERO

Ieri nella Sala della Passione della Pinacoteca di Brera l’ultimo saluto a Philippe Daverio, morto nella notte tra l’1 e il 2 settembre per un tumore quasi a 71 anni. La passione è l’impeto che ha caratterizzato tutta la sua vita. Francese di nascita, milanese di adozione, personalità geniale, originale e competente, segni particolari occhiali e papillon. Frequenta per qualche anno la facoltà nel celebre ateneo milanese, ma senza laurearsi. “Io non sono dottore, perché non mi sono mai laureato” ammette candidamente. Non appena lascia la Bocconi apre la sua galleria d’arte in via Monenapoleone, lussuosa via del centro di Milano. Da qui in poi è tutto un susseguirsi: storico dell’arte, docente, saggista, opinionista per “Panorama”, “Vogue”, “Gente”, “Liberal”. E poi ancora assessore alla cultura del Comune di Milano, durante il suo mandato si occupa di far restaurare “Palazzo Reale” rilanciandolo artisticamente. Ma anche autore e conduttore tv del programma di Rai 3 “Passepartout” che lo ha fatto conoscere al grande pubblico. La moglie Elena Gregori compagna di una vita rivela malinconica: ”Aveva ancora tanti progetti…”. L’arte e la cultura, oltre ai suoi cari, saranno più sole senza di lui che sapeva divulgarle al meglio

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