Dalla Valle delle Abbazie alla Costa dei Trabocchi

“L’Abruzzo è un’isola schiacciata tra un mare esemplare e due montagne che non è possibile ignorare, monumentali e libere: se ci pensi bene, il Gran Sasso e la Majella son le nostre basiliche, che si fronteggiano in un dialogo molto riuscito e complementare”, sosteneva lo storico Ennio Flaiano

L’Abruzzo è l’unica regione meridionale, o meglio premeridionale, nella quale la componente ellenica non si avverte. Vi giunse invece più tardi un soffio d’Oriente, e lo si coglie nei costumi, nei tappeti, negli ori, nei merletti. L’Abruzzo ha qualità insulari, e la regione più affine ad esso è la Sardegna; ma qualche somiglianza si può scorgere anche con la Dalmazia e l’Albania. Il fondo dell’Abruzzo è dunque bizantino, romanico, gotico, con riflessi d’Oriente.

Arcaico e rude, pastorale e remoto, estromesso dai confini dell’Italia classica: così appariva l’Abruzzo ai viaggiatori del Gran Tour che l’avevano scoperto nella prima metà dell’Ottocento. Noi moderni viaggiatori , tra queste montagne antichissime, incontreremo , piccole città d’arte, gemme del Medio Evo romanico e gotico, come alcune stupende chiese abbaziali immerse in magnifici contesti naturali e una moderna, bella, città di mare

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