Comunicare come vocazione

Lo street-art, questo modo di comunicare che rende nuove le comunicazioni in un modo che sta diventando come una lingua comune in tutto il mondo. I murales più belli esprimono una comunicazione che non è semplice attitudine all’arte ma l’espressione di un carattere distintivo della personalità di chi li esegue e una loro irrequietezza intellettuale che li porta a cimentarsi in questo concetto innovativo.

Un modo di esprimere un racconto, qualcosa che accade nella propria vita o in quella degli altri con un carisma che trasmette ognuno con la scelta di colori, come un “manuale del guerriero della luce”. Sono mezzi che ogni artista utilizza, per comunicare al mondo il proprio senso dell’arte in uno spazio importante, ecco perché la scelta di palazzi, di muri, nelle stazioni e nei posti in generale visibili a tutti. Amo profondamente le differenze che esprime ogni artista nella sua particolarità, eccellenza che richiama in un determinato luogo le differenze come difficoltà di vita, di pensiero globale. Sono attratta da tutte le forme considerate apparentemente diverse da quello che è il modo comune di esprimere un proprio pensiero, formule nuove per raccontare ed interpretare come valore aggiunto nella creatività e nel metodo una storia.

Sono progetti da non prendere alla leggera, come spesso accade molti non apprezzano questo tipo di arte, naturalmente bisogna comprendere affondo gli obbiettivi per cui i soggetti decidono che queste soluzioni per nulla scontate siano l’innovazione per trasmettere stupore ed emozione nelle persone. Spesso bisogna adattarsi alla novità che non tutto deve essere copiato o clone di qualcosa ma uscire fuori da un prototipo dell’idea di normalità per accettare che qualcuno più di noi sa essere straordinario.

Negli ambienti stranieri come gli USA e la Svezia, nel loro concetto di natura e rispetto ambientale esprimono anche tramite l’arte quello che è una vita ordinaria delle persone in un disegno che guarda al futuro. Questo fanno gli artisti, che molti chiamano, “artisti di strada”, fuori dal comune sono persone che hanno concetti di un’armonia legata ad un luogo in cui si accolgono le passioni che parlano di noi e della nostra storia. Come una fotografia così un dipinto appare un un muro, in esso arte e cultura sono l’anima e lo spirito di un nuovo modo di socializzare, l’arte è l’unica che può portare il respiro più ampio della creazione, chi riuscirà a capirlo avrà capito il senso più profondo di questo “modo di dire”, una qualità elevata verso l’unicità e l’eccellenza di un dialogo.

Sono concetti di realtà focalizzati ad un’espressione diretta tra arte e relazione fra persone, ma anche relazione con il tempo e con gli avvenimenti. La visione di un territorio che valorizza l’idea di cultura come incremento di socializzazione e l’arte aiuta tutto questo in una visibilità a livello mondiale che diventa parola intelligente tramite un’opera. L’armonia delle proporzioni che rendono il tutto di ordinaria semplicità per chi lo guarda ma un lavoro profondo , stancante e minuzioso da parte dell’artista che raccoglie i confini di un pensiero e lo riporta in un’interpretazione così originale da lasciare tutti senza parole.

Chissà quante volte tutti noi siamo passati davanti ad un murale senza valutarne il senso vero, un universo così vasto e complesso in un’immagine, un modo per abbracciare colui che guarda e che si chiede che tipo di comunicazione e di messaggio l’artista vuole mandare. Sono sempre le circostanze della vita che si trasferiscono nei colori e nei dipinti di questi artisti, così è accaduto per i più grandi, come Alice Pasquini, Banksy, Jorit Agoch oppure Eduardo Kobra e Keith Haring, sono gli artisti più espressivi che hanno creato opere incredibili di profondo interesse culturale. Un’avventura la loro che ha un profondo senso di pensiero legato ad incontri, alle proprie vite vissute, ai loro più profondi interessi. Hanno consacrato nei loro dipinti sistemi nuovi di monologhi. Un ritratto culturale di un singolare pensiero che diventa a poco a poco globale.

Una moltitudine di artisti lo hanno utilizzato come nascita di un’esigenza di affermare un flusso di idee che diventa visivo in un disegno, uno stimolo creativo in cui rifugiarsi in una sospensione poetica ed estetica. Qualcuno lo fa con il colore, qualcuno con il non colore, sono scelte radicali di un elegante elaborazione di ciò che si vuole dire. Così suggestivi i murales che celebrano un’esposizione per ripercorrere le nostre storie, forse in una forma molto teatrale, quasi come la rappresentazione di un’opera ma in questo caso grafica, impressionista riconosciuta e amata da tantissime persone come capolavori d’arte, ormai come forma futura di massima espressione. Come direbbe Paolo Coelho: “Possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente, assolutamente niente, sostituisce lo sguardo dell’essere umano”. Lasciamo a chi guarda l’ispirazione di un pensiero.

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