Colosseo, lanciato il bando per la nuova arena high tech

Una nuova vita per l’arena del Colosseo. Nel 2021 l’Anfiteatro Flavio si prepara a vivere una stagione di grandi cambiamenti: un bando lanciato dal Ministro della cultura Dario Franceschini ha l’obiettivo di ri-progettare l’arena del Colosseo. Un progetto high tech ma reversibile e non invasivo, che renderà l’antico piano di calpestio, la superficie lignea coperta di sabbia dove lottavano bestie feroci e gladiatori, di nuovo utilizzabile per eventi e rassegne. Un ritorno al passato grazie alla tecnologia quindi, che consentirà al monumento simbolo della storia di Roma ti tornare più simile a come doveva apparire al tempo dei Cesari.

Basato su sistemi mobili e smontabili, l’intervento, spiegano dal Mibact, “consentirà di ripristinare la lettura integrale del monumento e permetterà al pubblico di comprendere appieno l’uso e la funzione di questa icona del mondo antico”. In programma anche la possibilità di realizzare eventi e mostre che faranno comprendere al visitatore come funzionavano gli spettacoli e i complicati meccanismi sottostanti, nascosti nei sotterranei, come i montacarichi per il trasporto di bestie e gladiatori all’interno. La nuova arena, dove per secoli si sono tenuti non solo spettacoli di gladiatori ma anche scene di caccia (venationes), battaglie navali (naumachie), e rievocazioni di importanti battaglie, sarà pensata come “un piano unitario ad alto contenuto tecnologico”, sottolineano dal Mibact, costituito da dispositivi meccanizzati di apertura e chiusura.

Per presentare le proposte per la nuova arena, che in origine aveva dimensioni di 76 per 46 metri, c’è tempo fino al 1 febbraio 2021. L’inizio dei lavori, con un finanziamento di 18,5 milioni di euro, è previsto “entro il 2021”. Il bando per il nuovo intervento di valorizzazione del Colosseo è disponibile dal 22 dicembre sul sito di Invitalia. L’idea era stata lanciata dall’archeologo Daniele Manacorda nel 2014, e sostenuta dal 2015 dal Ministro Franceschini.

Un progetto audace che pone dubbi e curiosità sulla sua effettiva reversibilità e impatto sul contesto archeologico circostante. Come armonizzare le tecnologie del Terzo Millennio con i marmi del periodo classico? Il Ministro assicura però che sarà una struttura “reversibile e non invasiva”: “Un grande intervento tecnologico, che offrirà la possibilità ai visitatori di vedere non soltanto, come oggi, i sotterranei, ma di contemplare la bellezza del Colosseo dal centro dell’arena”.

Eretto in Epoca Flavia, inaugurato nell’80 d.C. e costruito nella piana dove sorgeva un lago artificiale voluto da Nerone per la sua Domus Aurea, il Colosseo, con la sua imponenza e centralità nel tessuto cittadino, ha già vissuto nel corso della storia modifiche, distruzioni e ricostruzioni. Oltre ad utilizzi completamente diversi da quelli d’origine. Dopo l’ultimo spettacolo del 523 d.C. in epoca ostrogota, il Colosseo rivive, cambia forma, viene devastato dal terremoto dell’847, trova nuova utilità. Ricca di fascino è la costruzione nel XII secolo di una Fortezza-Palazzo per la famiglia baronale dei Frangipane, struttura medievale addossata sul lato meridionale dell’Anfiteatro e rivolta verso il Celio. Nel Medioevo le grandi arcate erano utilizzate non solo come sede di botteghe artigiane, ma anche per attività religiose: diverse piccole chiese trovarono posto all’interno delle rovine dell’arena o si adagiarono sui muraglioni esterni. Finalmente, nell’Ottocento, sotto la spinta prima francese poi sabauda, l’Anfiteatro più grande della storia romana, iniziò ad essere visto con gli occhi dell’archeologia, studiato e valorizzato in maniera sistematica.

Roma e i romani sono curiosi di attendere gli sviluppi di questa storia. Non resta che aspettare e auspicare una nuova pagina di grandezza per il monumento più famoso del mondo.

 

 

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