Chuck Berry: quando una chitarra ha rivoluzionato la musica

Chuck Berry, nato a Saint Louis (Missouri) nel 1926, è stato un cantautore, chitarrista e compositore statunitense attivo a partire dai primi anni Cinquanta e ritenuto uno dei capostipiti del rock ‘n’ roll. Inventore della popolare “Duck Walk” (“passo dell’anatra”), il “cowboy nero” – così definito dai suoi conterranei di Saint Louis – è il primo musicista ad affrontare temi spiccatamente adolescenziali nelle proprie canzoni, dotando di un’espressività precisa e godibile quell’impeto di protesta e ribellione che già da tempo vedeva i giovani contro gli adulti – i suoi testi sono infatti piuttosto immediati e facilmente fruibili –; d’altronde, si tratta di uno dei primi autori a fare della chitarra lo strumento principe delle proprie canzoni, diventando presto il punto di riferimento per i chitarristi che si sarebbero succeduti negli anni a venire sulla scena musicale internazionale. Le caratteristiche del rock ‘n’ roll, fino a quel momento mai pienamente espresse, con il cantante originario del Missouri, assumono una sostanza chiara e ben definita: puntare tutto sull’inventiva, sull’impulso e sulla capacità di impattare facilmente sul pubblico senza badare troppo a pignolerie e manierismi di sorta. Ecco allora che la chitarra, capace di regalare immediatezza e velocità all’esecuzione, assurge a emblema del cambiamento; a quel punto, le varie Maybellene (1955) Roll over Beethoven (1956) Rock and Roll Music (1957) e Johnny B. Goode (1958) non si limiteranno a legittimare la grandezza di Chuck Berry, conferendogli un posto di diritto nell’Olimpo della musica, ma andranno oltre, trasformando il rock ‘n’ roll in un fenomeno veramente di massa.

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