Nel centro storico del paese di Castemezzano vi è la Chiesa Madre di Santa Maria dell’Olmo, costruita in pietra locale in stile romanico che al suo interno custodisce un affresco di San Rocco, protettore del paese, una sta tua lignea della Madonna dell’Olmo e una tela della “Sacra Famiglia”, realizzata dal pittore lucano Giovanni De Gregorio, detto il Pietrafesa. La Chiesa del Santo Sepolcro, una delle più antiche di Castelmezzano, ha origini bizantine e custodisce la statua lignea della Madonna dell’Ascensione (XIV secolo) che, secondo una leggenda, sarebbe stata ritrovata da due pescatori in riva al mare, e a loro la stessa Madonna avrebbe chiesto di essere condotta a Castelmezzano. Meritano una visita, inoltre, le cappelle di Santa Maria, della Madonna dell’Annunziata, di San Marco e di Santa Maria “Regina Coeli”. Oltre al patrimonio liturgico, nel paese è possibile ammirare diversi palazzi nobiliari di pregevole fattura e i resti del castello, risalente al periodo normanno (XI-XIII secolo d.C.), costruito come roccaforte in posizione centrale rispetto ai castelli di Pietrapertosa e Brindisi di Montagna. Ad oggi sono conservati parte delle mura di cinta, una cisterna per la raccolta delle acque piovane e la lunga e ripida scalinata scavata nella roccia, utilizzata probabilmente come postazione di avvistamento, da cui era possibile sorvegliare la sottostante vallata del fiume Basento. A Castelmezzano, ogni anno, in occasione dei festeggiamenti di Sant’Antonio, si celebra il rito arboreo del matrimonio fra gli alberi, la “Sagra du’ Masc”. Un robusto tronco di cerro, “lo sposo” detto anche “il Maggio”, viene scelto tra i boschi del Parco Regionale di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane insieme alla “sposa”, una cima di agrifoglio, ed entrambi vengono trasportati dai buoi nella piazza del paese dove avviene l’innesto e l’innalzamento fra balli, canti e sapori tradizionali. Quando le vette delle Dolomiti lucane si tingono di bianco, il cielo su Castelmezzano si fa così luminoso che sembra giorno anche se è notte. E quando il sole tramonta sui suoi tetti, le mille minuscole luci che si accendono l’una dietro l’altra regalano al paesaggio un’atmosfera ancor più fiabesca. Non stupisce affatto, che questo borgo della Basilicata, in provincia di Potenza, sia tra i luoghi più belli da vedere al mondo. È appena entrato anche nel circuito delle Bandiere Arancioni del Touring Club Italiano: “per il centro storico tipico, raccolto e vivace, con numerosi ristoranti, produttori locali e servizi; per la segnaletica di indicazione, efficace e puntuale e per il suggestivo contesto naturalistico e la varietà degli attrattori culturali e naturalistici”.Così come non sorprende neanche che una fotografia, scattata da Paolo Santarsiero, che è riuscito a cogliere la vera essenza di questo piccolo borgo attraverso il suo obiettivo, abbia lasciato a bocca aperta la giuria di Wiki Loves Monuments 2019. Pur essendo un borgo di poco più di 700 anime, brulica letteralmente di vita perché invaso, ogni giorno, da turisti provenienti da ogni dove. Non capita tutti i giorni, d’altro canto, di avere l’onore di ammirare dal vivo come la mano dell’uomo e quella della natura possano convivere pacificamente, in armonia, in una sinfonia di colori e di contrasti che non può passare inosservata. Le Dolomiti Lucane non si limitano a fargli da sfondo. Non è il paesaggio, comunque, seppur certamente “ingombrante”, il solo asso nella manica di questo incantevole borgo della Basilicata. Tutta da scoprire, anche, la struttura del paese stesso, fonte di ammirazione per chiunque si rechi in questo lembo di terra lucana in cerca di scorci da immortalare e atmosfere magiche da respirare. Si tratta di un borgo medievale, ragion per cui non c’è un solo angolo di Castelmezzano che non meriti di essere visitato. Ma hanno un ruolo determinante anche le scalinate scavate nella roccia, piuttosto ripide, che si arrampicano su per il centro storico, conducendo i temerari sempre più in alto, ad un passo dalle vette che paiono scolpite, delle imponenti Dolomiti. Il tutto sempre e comunque nel pieno rispetto del paesaggio circostante, cosa ampiamente dimostrata dal fatto che i tetti delle abitazioni sono in pietra arenaria, proprio per non rovinare l’armonia del contesto. Piazza Caiazzo è il cuore pulsante di questo borgo in provincia di Potenza e la maestosa chiesa madre di Santa Maria dell’Olmo la domina in tutto il suo splendore. Da vedere, in questo piccolo eppur incantevole comune lucano, i ruderi del castello di origini normanne, il Palazzo Ducale dei De Lerma e Palazzo Coiro, entrambi piuttosto caratteristici ed emblematici per la storia del paese. Un borgo da assaporare e da visitare in lungo e in largo, dunque, magari affidandosi a una guida esperta, non fosse altro per ritrovare quella stessa atmosfera, così meravigliosamente fatata pur nella sua semplicità, che ha concesso al fotografo Paolo Santarsiero di sbaragliare la concorrenza al concorso Wiki Loves Monuments 2019 e di regalare all’Italia un preziosissimo decimo posto di cui andare fieri.
