Bella ciao!

Il 25 Aprile si celebra in tutta Italia l’Anniversario della liberazione, a ricordo della fine dell’occupazione nazista del nostro Paese avvenuta nel 1945, giorno della liberazione di Milano e di Torino.

Artefice importante fu il movimento della Resistenza, che collaborò all’avanzata dell’esercito di liberazione degli Alleati dal Sud verso il Nord Italia. Il movimento fu attivo dall’8 settembre del 1943 fino a maggio del 1945, per circa venti mesi nel quale vanno individuate le origini stesse della Repubblica. Decine di migliaia di partigiani vi parteciparono, spesso a prezzo della vita, migliaia e migliaia furono le vittime delle rappresaglie e delle stragi, i feriti, i mutilati, i torturati, gli arrestati, i deportati nei lager nazisti. Il delicato e fondamentale un ruolo delle Donne è stato dimenticato nel racconto della Storia. Importantissimo fu invece il loro apporto: non solo sostituirono gli uomini nel lavoro e nel mantenimento della famiglia durante la guerra, ma si schierarono al loro fianco e combatterono nelle diverse forme possibili, occupandosi della stampa e propaganda di giornali d’opposizione al nazifascismo, attaccando manifesti, facendo volantinaggio, curando collegamenti, portando informazioni, raccogliendo documenti, armi, munizioni, esplosivi, viveri, indumenti, attivando l’assistenza medica, preparando rifugi e sistemazioni per i loro compagni, imbracciando le armi.

L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia fornisce questi numeri:

70.000 in tutto furono le donne organizzate nei Gruppi di difesa,

35.000 le partigiane, inquadrate nelle formazioni combattenti,

16 le medaglie d’oro,

17 quelle d’argento,

683 le donne cadute in combattimento,

4633 le donne arrestate, torturate e condannate dai tribunali fascisti,

1890 le donne deportate in Germania.

Un numero enorme di donne partecipò, quindi, a vario titolo alla Resistenza. Alcune hanno partecipato alla formazione della politica dei partiti che si andava delineando ed entrarono nelle cariche istituzionali, ma gran parte della prima storiografia in materia celebrò la Resistenza essenzialmente come un’impresa maschile. Ciò fu favorito dal fatto che molte ex partigiane, per modestia o per timore, non si fecero avanti per rivendicare un riconoscimento, o non vollero mettere in ombra i loro compagni. Altre tacquero perché “ la gente le definiva puttane”, vista la convivenza mista della latitanza, altre per la vergogna di essere state violentate come sfregia dal nemico.

Recentemente si è ricostruita una memoria e la testimonianza al femminile e sappiamo che molte donne presero parte alla liberazione: donne di tutte le fasce di età e di tutte le classi sociali, operaie, studentesse, impiegate, casalinghe, contadine.

Il Comune di Roma con delibere assunte in un arco di tempo compreso fra il 1973 e il 1979, e ancora nel 1993 ha voluto dedicare a 14 donne partigiane, tutte decorate con Medaglia d’oro della Resistenza alla memoria, altrettante strade ne XIX Municipio, quartiere Casalotti.

Irma Bandiera, Ines Bedeschi, Lidia Bianchi, Cecilia Deganutti, Gabriella Degli Esposti, Anna Maria Enriquez, Norma Fratelli Parenti, Tina Lorenzoni, Irma Marchiani, Ancilla Marighetto, Clorinda Menguzzato, Rita Rosani, Modesta Rossi Palletti, Virginia Tonelli. Una quindicesima, Iris Versari, è ricordata con una via in un altro Municipio, il XII, in zona Tor de’ Cenci.

Finalmente, sono uscite dall’oblio e restituite alla pubblica memoria, come virtuoso esempio per le future generazioni e monito contro tutte le oppressioni e dittature.

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares