BAG IN BOX, un bere alternativo col suo perché

Uno dei pochissimi effetti collaterali di questo maledetto COVID- 19 e relativa quarantena, almeno per noi appassionati di vino è stato per l’appunto l’uso di questa bevanda.

Personalmente mi sono ritrovato in una zona rossa, con tutti i limiti che solo chi ne è stato coinvolto può capire. Se voi tutti, avete avuto limitazioni nella vostra vita, noi ex rossisti, ancora di più. Non era possibile uscire per nessun motivo se non per la spesa, neppure per recarsi al lavoro, niente negozi (neppure il tabaccaio), niente consegne e-commerce, niente spese on-line, per cui si stava in casa 24 ore su 24.

Ecco l’unico effetto collaterale, non potendo uscire, non serviva guidare e di conseguenza si poteva bere un calice in più, tra l’altro abitando in un piccolo paese (Medicina (BO), n.d.r.) mi era particolarmente difficile recuperare qualche primizia gourmet, per cui il vino era il più grande piacere rimasto.

Sono partito aprendo di tutto, belle bollicine, buoni bianchi, importanti rossi, soprattutto italiani, tenendo in fresco un ottimo Champagne per il giorno di chiusura della mia zona rossa. Poi la situazione si protraeva, la cantina si proseguiva, non lavorando anche le finanze ne risentivano. Ecco le condizioni principe che mi hanno portato a scoprire una tipologia per me sconosciuta, soprattutto per preconcetti: il bag in box, il vino in sacca di plastica e confezione cartonato. Non essendo uno sprovveduto, ho provveduto (tramite amicizie…) a recuperare un bag in box di Cerasuolo d’Abbruzzo degno di nota, ma non è importante il contenuto in senso stretto. Il contenuto è diventato importante, perché, nel mio caso, c’era un vino di tutto di rispetto di un ottima azienda. Il contenitore ho potuto riscontrare avere un’ottima applicazione, il fatto di avere un rubinetto in basso che lavora per gravità, ha permesso un uso irrisorio di solforosa, in quanto non avendo contatti con l’ossigeno, non ne ha bisogno, in più il formato da 5 litri sta perfettamente nel mio frigorifero. L’apertura multipla, non incide minimante sulle “spillature”, dalla prima all’ultima (10 giorni dopo) non ha subito alterazioni, il primo calice era come l’ultimo ed il tutto con un costo limitatissimo, 5 litri equivalgono a più di 6 bottiglie e non si pagano 6 bottiglie, 6 tapp

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