Venezia è viva e i veneziani lottano per tornare alla normalità , sono commoventi le immagini riportate da vari servizi giornalistici , le scene di serenità e forza d’ animo che , nonostante tutto , mostrano come in uno stato di completo disagio c’ è chi si rimbocca le maniche per salvare tutto il possibile .
Nei giorni scorsi Venezia è stata sommersa a causa del maltempo , 150 cm d’ acqua invadevano piazza S. Marco , maggiore punto turistico della città .
Inizia così il conto dei danni ; “che ne sarà dei musei e delle opere d’ arte?”.
Afferma il sindaco che i danni arrivano a non meno di un milione di euro ma bisogna rilanciarsi .
Il grido di aiuto è stato accolto dai Russi che doneranno 1 milione di euro per sostenere la restaurazione del patrimonio culturale di Venezia.
Una città d’ arte sommersa , con l’ acqua alla gola , con perdite culturali gravissime.
Fa pensare al 4 novembre , era l’ anno 1966 e l’ Arno straripava annegando Firenze , parlano vecchie interviste in bianco e nero ma i colori del dramma sono gli stessi : “Qui Firenze, le notizie che possiamo dare sono scarse e frammentarie anche noi ci troviamo isolati, tutto il centro storico fiorentino è invaso dall’ acqua , dire acqua è dare un’ idea appena approssimata della situazione, le strade sono autentici torrenti impetuosi e pericolosi , quello che forse sentite in sottofondo è il rumore dell’ acqua che scorre sotto di noi , un torrente alla velocità di 40/50 km orari […] è uno spettacolo allucinante , la piena d’ acqua non accenna a diminuire.”
I musei di Venezia, data la gravità della situazione, sono ancora chiusi e così anche la biennale , il patrimonio artistico è a serio rischio.
Nella basilica di S. Marco l’ acqua è arrivata all’ interno a 110cm , particolari danni sono stati riportati al pavimento musivo della stessa , soggetto alla corrosione dell’ acqua salata .
La conseguente mancanza di elettricità non ha risparmiato neanche l’ università Ca’ Foscari e l’ auditorium.
Anche il teatro La Fenice , gioiello Barocco , posto esattamente dietro piazza S. Marco non è stato risparmiato .
Conseguentemente l’ annuncio di muve su facebook : “ i musei civici sono chiusi, ci aspetta un’ altra terribile giornata di acqua alta.”
UN’ ALTRA FENICE
Un altro dramma è toccato alla galleria internazionale d’ arte moderna Ca’ Pesaro , uno dei palazzi più importanti ed imponenti di Venezia, questo affaccia su canal grande, ed è qui che , nel 1902 il comune collocò l’ omonima galleria.
“ erano saltati due gruppi di continuità e per fortuna una squadra di polizia locale passava di là , ha sentito odore di bruciato , è tornata indietro ed ha dato l’ allarme.”
il teatro di cui si parla è in legno ed inoltre la tromba delle scale avrebbe fatto effetto camino , facilitando così il divampare di un incendio (come nel caso di Notre Dame qualche mese addietro) .
Solo così sono riusciti a salvare il Klimt da 200 milioni lì esposto.
“ per fortuna –ha concluso il sindaco- l’ anno scorso abbiamo portato ai piani superiori le opere d’ arte, per cui ci è andata bene.”
Seppur la conta dei danni sarà ingente il sindaco afferma che sono riusciti a salvare milioni di opere d’ arte .