Angela Cantone e i Cantieri Meticci L’arte partecipata che dà significato a scorci urbani periferici

Metti a Bologna una compagnia teatrale e un’associazione culturale che creano dinamiche e processi di confronto interculturale, trasformando luoghi della città in fucine di meticciato sociale.. ecco che ti imbatti in Cantieri Meticci, un collettivo di artisti provenienti da oltre 20 paesi del mondo, che da anni mescolano arti e persone diversissime in laboratori nei quartieri di periferia, nelle scuole, nei centri di accoglienza, nelle parrocchie. La sede dell’associazione è lo Spazio MET, un ex-magazzino rigenerato nell’ottica del riciclo, che ospita rassegne, spettacoli, serate di lettura, aperitivi, musica.

“Abbiamo pensato ai cantieri perché sono sempre in divenire, sono il contrario della staticità – spiega Angela Cantone, project manager dell’associazione – mentre meticci è una parola presa e rielaborata attraverso l’arte e la cultura, che rimanda alla diversità come valore aggiunto a all’integrazione come elemento necessario della nostra società. Vogliamo utilizzare l’arte ed il teatro per creare occasioni di incontri, per mescolare le persone. Bologna è una città molto aperta da questo punto di vista”.

La Festa della ripartenza, che si è tenuta il 20 settembre scorso presso il Giardino Jerzy Popietuszko, nel quartiere Borgo Panigale, è stato l’atto conclusivo di un percorso e di processi partecipati iniziati nei mesi di giugno e luglio: una giornata in collaborazione con le associazioni del territorio e con artisti di oltre 15 Paesi diversi, che usano il teatro come ponte di congiunzione tra arti differenti. “Quest’anno si è unito anche l’artigianato – racconta Angela Cantone – che ci ha portato le sue decorazioni e la sua creatività. Pensando a quale forma può avere la ripartenza, abbiamo dato molto spazio all’immagine, con il tratto, il colore, la matita e c’è stato chi ha portato un quadro. Il pomeriggio è stato molto partecipato”.

Per sancire la ripartenza all’insegna di una cultura costruita insieme, a conclusione dell’evento gli artisti di Cantieri Meticci hanno guidato un rito collettivo davanti al Treno del Ricomincio,

l’installazione di arte partecipata lunga oltre trenta metri, realizzata dai cittadini durante i laboratori di costruzione estivi.

“Il Treno del Ricomincio – spiega Angela Cantone – è un’occasione di incontro, per portare estro e idee e far conoscere nuovi progetti. Ma è anche parte di una riflessione artistica sulla città che portiamo avanti ormai da anni e che vede la compagnia impegnata in laboratori comunitari, performance teatrali site-specific e azioni installative realizzate con il coinvolgimento di tutta la cittadinanza. Lo scopo è quello di dare un significato inedito a scorci urbani periferici, convertendoli in piazza, ovvero luogo di confronto e di incontro, rispondendo all’esigenza profonda di cittadine e cittadini di tornare a popolare spazi a lungo negati”.

E con questo stesso spirito dalla metà di ottobre sono ripartiti i Quartieri Teatrali, laboratori teatrali in cui acquisire gli strumenti di base della recitazione, della creazione di testi, del teatro fisico. Ancora occasioni di scambio e di accesso alla cultura, per conoscere e mescolare arti e persone, momenti in cui imparare a connettere questi strumenti ad una riflessione su temi importanti che coinvolgono profondamente tutti.

Speriamo che le nuove restrizioni governative per contenere la diffusione del Coronovirus e la paura che sta rinascendo tra le persone non fermino l’attività preziosa di Cantieri Meticci.

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