“Amici on-line”, il progetto didattico di arte proposto dai curatori dei musei di Roma: sempre al fianco del pubblico, anche con la pandemia

Anche se i musei sono chiusi, i tradizionali appuntamenti dedicati ai possessori della Mic Card, e non solo, continuano online sulla piattaforma Google Suite. Si tratta di brevi incontri con i curatori dei musei di Roma, in calendario il mercoledì e il giovedì pomeriggio, per approfondire insieme la conoscenza di opere e temi delle raccolte dei Musei Civici. In particolare, per il mese di dicembre, il 9, alle ore 15, la visita virtuale sarà al Foro della Pace, “polo culturale” della Roma antica. Un’occasione per visitare virtualmente con la curatrice Antonella Corsaro uno dei Fori Imperiali, tra i primi musei all’aperto dell’antichità. Nel 71 d.C. l’imperatore Vespasiano, dopo la vittoriosa repressione della rivolta giudaica, decretò la costruzione di un santuario dedicato alle Pace, detto in antico “Tempio della Pace” (in latino: Templum Pacis) o “Foro della Pace”, costituito da una grande piazza con portici, la cui costruzione terminò nel 75 d.C. Al centro del portico meridionale era l’aula di culto, affiancata da due grandi ambienti per lato. Il complesso entrò a far parte dei cinque Fori Imperiali, insieme al Foro di Cesare (46 a.C.), di Augusto (2 a.C.) di Nerva (97 d.C.) e di Traiano (112-113 d.C.). Si differenziava però profondamente da questi complessi per le sue funzioni. I Fori Imperiali erano, infatti, principalmente, luoghi di amministrazione della giustizia, oltre che sedi di biblioteche e archivi giuridici. Il Foro della Pace era invece caratterizzato, oltre che dal Tempio, dalla presenza di una ricca collezione di sculture e dipinti che, insieme ad una famosa biblioteca letteraria e scientifica (la Bibliotheca Pacis), ne faceva una sorta di grande “polo culturale”. Il giorno seguente, invece, visita guidata da Carla Marangoni al Museo civico di zoologia, alla scoperta della tassidermia. La parola deriva dai termini greci “taxis”, cioé “ordine”, e “derma”, ossia “pelle”, che significano “mettere in posizione la pelle”. È la sola pelle degli animali, infatti, con il pelo, le penne o le squame, ad essere sottratta alla naturale decomposizione mediante opportuni trattamenti. Con questa tecnica i tassidermisti che lavorano presso i musei di storia naturale preparano le cosiddette “pelli da studio”, rendendole disponibili agli scienziati per le loro ricerche. Gli esemplari destinati all’esposizione subiscono una preparazione più complessa, detta naturalizzazione, che 5 prevede il posizionamento della pelle su un modello artificiale ricostruito seguendo fedelmente le forme anatomiche dell’animale. Come risultato finale l’esemplare avrà un atteggiamento “naturale”, risvegliando nello spettatore curiosità ed interesse e rendendo evidenti alcuni concetti della zoologia in maniera molto più diretta di quanto riuscirebbero a fare parole scritte o immagini. L’incontro ha lo scopo di far conoscere quello che succede nel “dietro le quinte” del Museo di Zoologia e l’importanza della figura del tassidermista per il funzionamento dell’istituzione. Lo stesso giorno, 10 dicembre, ma alle 17.30, invece, tour guidato a Villa Torlonia, su via Nomentana, mentre il 16 sono in programma la visita guidata alla Galleria d’Arte moderna e al Museo dell’Ara Pacis. Ancora, giovedì 17, chiude le proposte del mese di dicembre la visita alla Centrale Montemartini.

Per informazioni per prenotazioni e sulla Mic card: http://museiincomune.it/it/infopage/mic-card

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