La Mostra per il 500° della scomparsa di Raffaello Sanzio, ad agosto 2020 a Roma, è stata la mostra più attesa e anche più “strana” di un anno vissuto sotto le costrizioni del Covid19. Tanta l’attesa, tante persone desiderose di vederla che, nonostante le restrizioni, e proprio per ovviare ai contingentamenti degli afflussi, è stata svolta anche di notte per consentire di accontentare le numerose richieste.
Il successo della mostra testimonia quanto la ricchezza artistica dell’Italia possa essere una buona leva per il rilancio della nostra economia. Costruire un “turismo sostenibile”, basato sulla cultura, è l’altra faccia della medaglia del più noto e altrettanto apprezzato turismo enogastronomico.
Alfonso Pecoraro Scanio, presidente di Univerde, ci tiene molto a questo progetto ed è convinto che, se sapientemente incoraggiato, organizzato e messo in opera impiegando modalità innovative e originali, potrà essere un significativo traino per l’economia di molte realtà sul territorio. L’associazione, Univerde, fondata insieme con il magistrato ecologista Gianfranco Amendola, da anni si batte per dimostrare che nella diffusione della cultura e della consapevolezza ecologista, si può intervenire e governare il fenomeno non solo a livello legislativo.
Le grandi città d’arte, così come i piccoli borghi, il patrimonio artistico, storico e architettonico dell’Italia sono ben distribuiti su tutto il territorio. La stessa Regione di Raffaello, le Marche, custodisce un “gioiello” come Urbino non sempre conosciuto e valorizzato come invece meriterebbe.
Come afferma Pecoraro Scanio ““Il turismo culturale può essere un esempio di sostenibilità e di rilancio per un settore in grave crisi. Le Marche, da questo punto di vista, possono dare un segnale positivo incentivando il turismo nelle aree interne e nei borghi, che può permettere di estendere le aree visitate e i periodi di vacanza”.
In questo solco si inserisce il progetto #IoViaggioItaliano, che punta a un turismo sostenibile, cosa che, in un luogo come l’Italia, può essere perseguito più che agevolmente. Urbino non è catalogata fra le principali città d’arte, ma ha comunque una storia importante e bellezze artistiche che andrebbero conosciute, viste, apprezzate.
Testimonial e guida di questo percorso potrebbe essere Jimmy Ghione, di Striscia la Notizia, personaggio conosciuto per i suoi reportage in giro per l’Italia.
Pecoraro Scanio ha le idee chiare, è un avvocato, è stato Ministro ed è un convinto sostenitore di un approccio attento all’impatto ecologico degli interventi sul territorio. La “battaglia” di cui va più fiero è quella che ha condotto, nella sua città d’origine, Salerno, alla balneabilità del mare sul quale si affaccia la città. Da Ministro, si è battuto per la riforma dell’agriturismo e per rinnovare le politiche forestali.
L’attenzione per l’ecologia, se opportunamente combinate con intelligenti politiche di sviluppo economico del territorio, possono trovare nel patrimonio culturale, artistico, naturalistico dell’Italia un notevole motore di rilancio. In questo senso si è mosso anche Luca Ceriscioli, ex Sindaco di Pesaro e Presidente della Regione Marche, che ha visto un’opportunità per il territorio, dopo i forti danni causati dal terremoto del 2016, nella promozione del turismo di qualità. Nel declinare il progetto #IoViaggioItaliano in #IoViaggioMarchigiano.
Pecoraro Scanio sa che la conoscenza, l’informazione, il marketing possono essere una leva importante per promuovere un territorio. Partendo anche da iniziative simboliche che aiutano a catturare l’attenzione del pubblico e fanno breccia nell’infodemia attuale, come il riconoscimento Unesco per la pizza, per esempio, che proprio Pecoraro Scanio ha promosso.
Anche oggi, in tempo di pandemia, i presidi per il contenimento del virus possono ben conciliarsi con l’attenzione verso l’ambiente, per esempio, impiegando mascherine riciclabili al posto di quelle usa e getta, ed evitando che i territori finiscano per essere sepolti da una prateria di mascherine utilizzate e abbandonate ovunque.
Insomma, essere ecologisti/e non significa dire “no” a qualsiasi proposta di sviluppo. Significa piuttosto essere selettivi/e e dare priorità a iniziative attente all’agricoltura, al biologico, all’ambiente e alla sostenibilità.
Ci sono esempi positivi, esperienze già fatte in questa direzione che ne testimoniano la fattibilità. Cambiare per cambiare non ha senso; meglio seguire le buone pratiche che hanno prodotto risultati apprezzati ed esempi virtuosi.
Buone idee, funzionanti e collaudate sono un ottimo contributo all’economia che, passata questa fase emergenziale, dovrà “inventarsi” modi originali e validi per proiettarsi verso la crescita dei territori.