Usera la Chinatown di Madrid

Nella periferia meridionale di Madrid batte un cuore asiatico, per la precisione cinese. La stazione Usera della metro rappresenta, da diversi anni a questa parte, una porta d’ingresso verso un Oriente che non ti aspetti di trovare nel cuore profondo della Spagna. Il quartiere che, negli scorsi decenni, ha accolto persone provenienti da altre parti del paese, dalle zone più povere come l’Andalusia o come la Galizia e l’Estremadura, venute nella Capitale a cercare fortuna, oggi ha cambiato completamente volto. Tranne gli anziani che vivono di pensione, i giovani spagnoli sono andati via per cercare lavoro altrove, in un circolo migratorio che purtroppo sembra non avere mai fine. Molti esercenti hanno dovuto chiudere i battenti per via della peggiore crisi economica e sociale che il paese ricordi. Ma nel frattempo sono arrivati i cinesi della provincia meridionale dello Zhejiang, non lontana da Shanghai eppure così diversa e distante dalla metropoli simbolo del miracolo economico cinese. Gli abitanti dello Zhejiang sono infatti persone umili, lavoratori tenaci, contadini immersi in un profondo universo rurale. I primi ad arrivare a Madrid sono stati – come spesso accade nelle catene migratorie – gli adulti, uomini soli di età compresa tra i 40 e i 50 anni. Successivamente hanno portato con sé le famiglie, ed in particolar modo i figli e i nipoti. La percentuale di immigrati nell’ex barrio operaio di Madrid è triplicata e l’età media si è di molto abbassata. Le seconde e le terze generazioni possiedono uno straordinario spirito imprenditoriale e soprattutto hanno molta più facilità nell’imparare la lingua, la risorsa principale per l’integrazione economica. Ad Usera i cinesi hanno dato vita ad una vera e propria enclave etnica, all’interno della quale l’attività economica è gestita da loro e diretta principalmente ai connazionali. I cartelloni pubblicitari che popolano il quartiere sono scritti in cinese. Ristoranti, minimarket, parrucchieri, lavanderie, fiorai, negozi di elettronica ed elettrodomestici, vendita all’ingrosso e vendita al dettaglio danno lavoro e servizi alla comunità. Come sempre accade con i cinesi l’attività economica e la vita familiare sono profondamente compenetrate e i legami di solidarietà sono granitici. Eppure diversamente da quanto succede in altre Chinatown tipo quelle di Londra e New York, la loro presenza – pur essendo massiccia – è discreta. In giro si vedono poche lanterne rosse e dragoni, simboli di una Cina ricreata ad arte per assecondare i gusti degli occidentali. Ad Usera dunque è in corso una nuova forma di integrazione, più autentica e meno sfavillante, e forse proprio per questo meglio riuscita.

 

Pasquale MusellaUsera

 

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