Ulisse riprende il mare. Mostra itinerante delle traduzioni dell’Odissea.La storia di un viaggio infinito nello spazio e nel tempo

L’Odissea, non c‘e` altro da aggiungere. Non pensiamo di dire un’inesattezza affermando che sia il libro più` celebre della storia. La sua importanza si esprime a più livelli; e` il testo fondante della cultura greca e in quanto tale lo e` anche di tutta la cultura europea, inoltre la storia del re naufrago, che impiega 10 anni per tornare alla patria adorata e riabbracciare la dolce sposa e l’amato figlio ha ispirato molteplici opere letterarie negli ultimi tremila anni. Gli spunti narrativi sono infiniti: il dolore della distanza, il desiderio bruciante del ritorno, la personalita` di un protagonista dalla sagacia e dalla mente eccezionali, l’amore, il contrasto tra il divino e l’umano, il desiderio di conoscenza, il viaggio, la fantasia, piu` che di un libro si tratta di un vero compendio di storia letteraria. Ma il viaggio del sovrano di Itaca non e` ancora finito nonostante siano trascorsi tre millenni da quando e` tornato al talamo nuziale. Infatti, nella prima meta` del 2014, Ulisse e` ripartito per attraversare i “mari linguistici” dell’Europa. La Direzione Generale della Traduzione della Commissione europea (DGT) ha proposto una mostra itinerante delle traduzioni dell’Odissea piu` rappresentative. L’evento testimonia la presenza importante del capolavoro omerico nella cultura europea e al contempo la sua diversita` linguistica. La mostra Ulisse riprende il mare e` partita il 5 maggio da Zagabria, con la lettura del V capitolo, da quelle coste dalmate che il figlio di Laerte visito` millenni fa e, dopo aver toccato Parigi e Vienna, e` approdata a Roma il 2 ottobre alla Biblioteca Europea, da qui poi proseguira` per Bucarest, Budapest, Sofia, Lubiana, Tallin e oltre. La tappa finale sara` in patria, ad Atene, lontano pero` dalla pietrosa isola del Mediterraneo sulla quale regnava secoli e secoli or sono. L’iniziativa e` parte di un progetto di discussione sulle tematiche linguistiche e della traduzione, nonche` sull’identita` europea e sul comune patrimonio culturale del continente, che si riflette nelle diverse realta` nazionali. L’uomo dal multiforme ingegno ha ripreso dunque il largo, per mostrarci le nostre comuni radici identitarie.

Patrizio Pitzalis

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