Tarquinia: nuova scoperta nella tomba della Regina

La Tuscia non smette di svelarci i suoi misteri. Nel famoso Tumolo della regina presso Tarquinia, in data agosto 2011, gli archeologi hanno scoperto una camera sepolcrale secondaria, rimasta sigillata da una grande pietra.La tomba, che riposava nascosta da circa 2700 anni, è probabilmente appartenuta a un nobile molto vicino alla famiglia reale dei Lucumoni. La stanza di modeste dimensioni (4 x 2,5 metri), conserva tracce di intonaco dipinto e corredi funerari. Per la rimozione del monolito è stato necessario l’ausilio dei vigili del fuoco e l’utilizzo di corde. Al momento dell’apertura il sepolcro appariva in parte ricoperto di terra ma in parte libero da residui lasciando intravedere elementi di corredo e un altare di pietra. Esaminando l’interno si osservano tracce di intonaco bianco sulla parete di destra (intonaco alabastrino che dopo un accurato restauro potrebbe svelare rari affreschi orientalizzanti) e la presenza di una pittura a fasce rosse e nere.Lo straordinario ritrovamento è avvenuto durante la quarta campagna di scavo condotta dall’Università degli studi di Torino, dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale e della Città di Tarquinia, in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro.Il direttore dei lavori, Alessandro Mandolesi, ha dichiarato che si tratta probabilmente dell’unico esempio rimastoci intatto di porta etrusca in lastra di pietra.La tomba della Regina si trova nell’area della Doganaccia, una spaziosa valle incorniciata da due modeste colline, predominata dalla presenza di due grandiosi tumuli del periodo orientalizzante etrusco (VII secolo a.C.) denominati ‘del Re’ e ‘della Regina’. Oggi il sito archeologico è considerato patrimonio Unesco, quindi bene di interesse mondiale.La tomba del Re, esplorata durante la fine degli anni venti, ci ha consegnato alcune importanti iscrizioni e manufatti (documenti di scavi ottocenteschi descrivevano un ricco corredo di ori e beni preziosi, trovati nella tomba ed ormai il-tumulo-della-regina-www-necropoliditarquinia-itdispersi). Il professor Cultrera, nel 1928, ha indagato e ricostruito il sepolcro utilizzando materiali dell’epoca . La camera sepolcrale è caratterizzata da mura laterali a profilo ogivale, che ricordano gli archi gotici. Secondo il percorso rilasciatoci dalle antiche fonti a Tarquinia, in questo periodo, potrebbe aver vissuto (e quindi esser sepolto) il mercante greco Demarato di Corinto, padre di Tarquinio Prisco, re di Roma.La Tomba della Regina è una struttura imponente , dal diametro di circa 40 metri, costruita nel VII secolo a.C. . L’edificio si ispira al modello delle tombe a tumulo, sepolcri reali noti a Salamina (antica città cipriota situata sulla costa orientale dell’isola) . Le indagini archeologiche iniziarono più recentemente svelandoci quella che è la tomba più imponente della necropoli di Tarquinia.Il sito archeologico, durante gli scavi del 2010, aveva svelato tracce di un rarissimo intonaco in gesso di alabastro molto raro in Italia. Si tratta, infatti, di una tecnica medio orientale (utilizzata a Cipro, in Siria, in Palestina e in Egitto ) trasferita nel centro in Italia dagli etruschi grazie, probabilmente, a maestranze orientali chiamate in occasione della costruzione della tomba reale.Un altro indizio della provenienza cipriota è la somiglianza dell’ingresso tombale. Un vasto accesso, una piazza in parte ricoperta da una tettoia, utilizzato per le celebrazioni e gli spettacoli in omaggio al nobile defunto.Un altra rilevante scoperta, avvenuta nel 2010 nella stessa area archeologica ( nella zona a Nord della tomba del Re), e’ stata il ritrovamento dalla più antica tomba etrusca a due camere affiancate, la “Tomba Gemina”, destinata ad accogliere le spoglie di due nobili personaggi, imparentati forse con il principe (o il re) sepolto nell’adiacente grande tumulo.

 

Francesco Consiglio

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