T.R.I.P. – Travel Routes in Photography. La potente realtà dell’immagine

Il reportage è la forma più completa e affascinante di giornalismo che, attraverso l’utilizzo di immagini, riesce a raccontare con precisione e fedeltà il mondo reale. È un tipo di espressione che unisce in maniera indissolubile l’arte (quella fotografica) e il racconto, la suggestione e l’impegno civile. La mostra in programma in questo periodo ai Mercati di Traiano è un omaggio al fotoreportage, ai suoi interpreti più significative e originali. Nella cornice suggestiva del foro, tra sculture e murature antiche di millenni si aprono, come finestre, le immagini del nostro mondo contemporaneo. Nella prima sala, ad accogliere il visitatore, troneggiano le gigantesche immagini di Elaine Ling che pendono dal soffitto. Avventuriera, viaggiatrice e fotografa, ha attraversato il pianeta con lo zaino sulle spalle, immortalando il mondo con la sua macchina a soffietto. Originaria di Hong Kong, vive in Canada, dove ha conseguito la laurea in medicina, che esercita nei luoghi più sperduti come Abu Dhabi e il Nepal.  Il suo progetto artistico si intitola Baobab Tree of Generation e racconta il dialogo tra uomo e natura, simboleggiato dal gigantesco albero africano. Questa miracolosa pianta, che vive in condizioni estreme, con la sua capacità di sopravvivenza spinge a riflettere sulla simbiosi tra la razza umana e la vita che lo circonda. Le immagini inducono a confermare la maestosità dell’universo e il valore dello scambio reciproco. Il baobab fornisce materia prima e le sue straordinarie caratteristiche, che ne fanno uno tra gli esseri viventi più maestosi e longevi della Terra, esprimono quel dialogo antico che sostiene e promuove la vita. Nelle sale adiacenti si possono ammirare le fotografie di Giancarlo Ceraudo, artista romano che vive tra l’Italia e Buenos Aires, le cui opere documentano da sempre le problematiche socio-culturali, ambientali, sanitarie e le questioni inerenti alla tutela dei diritti umani. Particolare attenzione è stata da lui dedicata alla realtà sudamericana (Cile, Paraguay, Ecuador, Bolivia) e una sua inchiesta ha fatto luce su uno degli aspetti più macabri della dittatura di Videla, i cosiddetti “voli della morte”. Il suo progetto, Habana Cruda, ritrae una Cuba “cruda”, priva dei colori più seducenti, allo scopo di capirne la delusione, la decadenza, la realtà nascosta agli occhi del turista. I contrasti esprimono la sorte di un popolo in transizione, legato però ancora al passato, la cui utopia disillusa si rivela negli sguardi, nelle ferite dei luoghi e nell’incompiutezza. Ceraudo ritrae la “sua” Cuba in bianco e nero, in cui declino, prostituzione e indigenza sono presenze severe, che mostrano il loro volto sotto la maschera dell’utopia, come un futuro che diventa incubo dello stesso sogno di un tempo. Cristina De Middel e le sue fotografie sono ospitate al piano superiore. L’artista spagnola ha lavorato per diverse riviste e ONG e alterna il lavoro documentaristico ad uno più personale. Il suo lato nascosto chiede all’osservatore di mettere in dubbio la veridicità della fotografia come linguaggio, sfumando il confine tra realtà e finzione. Il suo progetto Afronauts, ha inizio nel passato, nel 1964, all’epoca del sogno d’indipendenza dello Zambia, da poco realizzatosi. Il paese centroafricano mise in piedi un programma spaziale, che lo avrebbe messo alla pari di Stati Uniti e Unione Sovietica e avrebbe mandato il primo uomo africano sulla Luna. Solo pochi ottimisti appoggiarono il progetto di Edward Nkolono, il professore di scienze incaricato di presentare il progetto. Le Nazioni Unite, infatti, si rifiutarono di finanziare l’impresa e la ragazza sedicenne, l’astronauta prescelta, rimase incinta. Così un’iniziativa eroica si trasformò in un aneddoto esotico dell’Africa, circondato da guerra, fame e violenza. Un grande percorso attraverso la realtà e i sogni degli uomini in tutto il mondo, immortalati dalle opere fotografiche di grandi artisti e reporter.

Box informazioni:

T.R.I.P. – 1Info: 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00)

Patrizio Pitzalis

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