Sessismo linguistico

La nozione di “sessismo linguistico” è di recente formulazione.

In Italia il dibattito sulla sociologia del linguaggio e sull’uso non sessista della lingua è ancora in essere, sebbene dell’argomento si discuta dagli anni ’80.zsLa declinazione femminile di professioni o cariche istituzionali non decolla in Italia, sebbene la pari identità dei generi sia una fattispecie costituzionalmente prevista.Nella prassi si utilizzano a tutt’oggi pochissimi neologismi, adducendo motivazioni di stile e fonetica, ove invece sono previsti nella grammatica corrispettivi di genere, spesso utilizzati in altri contesti.Lentamente e faticosamente si sta diffondendo questa sensibilità in ambito normativo, politico e universitario, ma resiste l’errata accezione del prestigio legato solo alla forma maschile del titolo.Il tema può sembrare irrilevante, ma ciò attiene alla presa di coscienza dell’invisibilità linguistica della donna, fenomeno reversibile anche nella società.La questione non è di poco conto.Che il linguaggio sia sessuato è noto, ma averne la percezione accresce la consapevolezza di una nuova conoscenza linguistica finalizzata a riconoscere la piena dignità, parità, importanza del genere femminile, principi fondanti la moderna società e posti tra i fondamentali della nostra Costituzione.La declinazione al maschile di termini con valenza di categoria comprensiva sono falsi neutri poiché non abbracciano la generalità, bensì occultano la presenza femminile.Il “s’intende compresa” è una tattica elusiva della questione, la donna NON è compresa bensì tenuta nell’implicito: concetto profondamente diverso!Molte ineguaglianze semantiche sono la cartina di tornasole di una mentalità che ha confinato la donna in ruoli con richiami simbolici ben determinati riguardo al sesso, alla riproduzione, alla cura. Perorare questa istanza, concretizza l’idea di una parità non solo di diritti, ma di valori, propedeutica alla piena realizzazione del termine libertà.La parola identifica e qualifica. Ciò che non si dice non esiste!

Sabrina Cicin

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