Rettile squamato, da alcuni temuto, da altri amato. Un simbolo misterioso e affascinante che fin dall’antichità ha incuriosito l’essere umano: cosa significa e come viene rappresentato il serpente nel mondo dell’arte? E’ da questa ambiziosa domanda che nasce la mostra realizzata e ideata da Bulgari “SERPENTIform”, dal 10 marzo all’8 maggio a Museo di Roma Palazzo Braschi. L’esposizione esplora le molteplici forme creative assunte da questo magnifico animale nel mondo dell’arte, della gioielleria e del design. La mostra, curata da Lucia Boscaini, dal Bulgari Heritage Curator e dal Dipartimento Brand Heritage della Maison, è promossa da Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali insieme a Bulgari e Zètema Progetto Cultura.
E’ proprio il gioiello, in primis il bracciale, monile da sempre simbolo di femminilità, che fa da testa e coda a questa particolare rassegna, prorogata di quasi un mese vista l’affluenza superiore alle attese. L’incipit archeologico è regalato da splenditi bracciali in oro provenienti da Pompei, dal Museo Archeologico di Taranto e da quello di Napoli, esempi di alta oreficeria, a forma appunto di serpente, animale tradizionalmente associato ai concetti di creazione, fertilità e immortalità. Dopo un salto di “appena” due millenni, il serpente torna protagonista grazie al genio della Maison Bulgari: negli anni quaranta l’azienda romana sfruttando la forza espressiva di questo animale lo trasforma in oggetto di culto, icona del mondo del lusso. Sono così creati i primi esemplari di orologi-bracciali a forma di serpente (dai primi modelli stilizzati a tecnica Tubogas fino a quelli più realistici con scaglie in oro o rivestiti di smalti policromi), dalle forme sinuose ancora attualissime, che diventeranno un simbolo conosciuto in tutto il mondo.
La mostra trasporta il visitatore tra opere d’arte contemporanea, abiti vintage, costumi teatrali, fotografie d’autore e oggetti di design. Il feeling tra gli eleganti ambienti di Palazzo Braschi, edificio neoclassico realizzato da Cosimo Morelli nel Settecento, e gli allestimenti multisensoriali pensati ad hoc per l’evento, costruisce il palcoscenico pensato dalla Maison Bulgari come una scenografia in grado di coinvolgere gli spettatori. Il rettile ha saputo stimolare la fantasia di artisti lontani nel tempo, nello spazio e nello stile. In poche sale, l’esposizione si anima così dell’estro di grandi nomi: Alexander Calder, Keith Haring, Piero Dorazio, Paul Klee, Fortunato Depero e Joana Vasconcelos, solo per citarne alcuni. La mostra si arricchisce ancora degli abiti vintage dei maestri della moda italiana, le linee morbide del rettile grazie alla penna dei grandi stilisti trasmettono femminilità e metamorfosi. Una sala è inoltre riservata ai costumi di scena indossati da Elizabeth Taylor nel film Cleopatra (1963), un’altra sezione espone ricercati costumi teatrali, provenienti dalle grandi kermesse dei teatri del Bel Paese. Seduzione e mutamento, movimento ed eleganza, Bulgari ci conduce alla scoperta del serpente come simbolo artistico: un’icona in grado di catturare l’immaginario collettivo dei grandi artisti, forgiando un continuum artistico tra antichità e presente.
Box informazioni:
SerpentiForm
Museo di Roma Palazzo Braschi, Sale espositive del secondo piano
Dal 10 marzo – all’08 maggio 2016
Martedì-domenica ore 10.00-19.00
Francesco Consiglio