Scoperta una statua femminile a Castro: forse si tratta della dea Minerva

Quest’estate il Salento non fa parlare di sé solamente per le spiagge, i turisti e i locali notturni. Nel corso di una campagna di scavo guidata da Amedeo Galati, gli archeologi hanno rinvenuto una imponente statua femminile mutila, in località “Capanne” a Castro, all’estremità meridionale della Puglia. La scoperta è di assoluto valore: secondo le prime ipotesi la scultura potrebbe raffigurare la dea Minerva e questa specificità, se confermata, non sarebbe affatto di scarsa importanza. Secondo Virgilio, dopo la caduta di Troia, Enea si sarebbe rifugiato in Italia, approdando nei pressi della “Rocca con il tempio di Minerva”. Ad oggi gli storici non sono riusciti ad identificare con esattezza questo luogo fondamentale per la mitologia latina, il ritrovamento quindi va ad aggiungere fascino al mistero dello sbarco dell’eroe.

La scultura, ritrovata a tre metri di profondità, seppur sprovvista del capo e di importanti dettagli anatomici, conserva rare tracce di colore porpora. Nelle parole di Luigi La Rocca, sovrintendente Beni archeologici della Puglia: «Si tratta di una statua ellenistica di IV secolo a.C., realizzata probabilmente da maestranze tarantine in pietra leccese che doveva costituire la statua di culto, l’icona venerata, all’interno del santuario dedicato ad Atena Iliaca». La soprintendenza dei Beni archeologici in collaborazione con l’Università del Salento e il Comune di Castro sta procedendo con le indagini: gli archeologi hanno rinvenuto un braccio, parte della mano destra e la falange di un dito, si spera di riuscire a ricomporre la statua femminile, che potrebbe raggiungere i due metri e trenta di altezza.

Francesco Consiglio

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