La voce graffiante di Sebastian Bach torna finalmente in Italia dopo tre anni. Il 20 dicembre il tour italiano lo porterà a Roma presso l’Alpheus in via del Commercio. Bach è entrato nella storia del rock come leader degli Skid Row, gruppo dove milita dal 1987 al 1995, quando, a causa di problemi con il resto della band, intraprende la carriera solista. Gli anni con il gruppo portano all’incisione di quattro album, dal più celebre “Slave to the Grind” al quasi fallimentare “Subhuman race” ed ad un vasto successo su scala mondiale e milioni di dischi venduti. L’ultimo album solista di Bach è “Angel down” del 2007, che rappresenta l’espressione della creatività accumulata dal rocker nel corso degli anni da quando abbandona gli Skid Row. Quest’ultimo lavoro contiene pezzi che, pur essendo in qualche maniera legati all’hair metal, esprimono nuove sonorità più moderne e melodiche, rendendoli estremamente orecchiabili. Numerose sono altresì le collaborazioni del cantante canadese con vere e proprie icone del rock mondiale come Mötley Crüe e i Guns ‘n’ Roses e diversi i tentativi come attore in sit com e spettacoli teatrali, non sempre di successo. Le esibizioni live di Bach rispolverano solitamente il repertorio degli Skid Row: sarà così possibile gustarsi ancora una volta le immortali “18 & Life”, “Youth Gone Wild” o “Riot Act”. La band che lo accompagna in tour è assolutamente all’altezza della situazione. Le doti vocali del frontman non sono più le stesse, il cantato più duro e meno acuto, anche per difficoltà nell’esecuzione di note più alte, ma la sua classe e le sensazioni che riesce a trasmettere al pubblico sono rimaste immutate negli anni. I concerti di Sebastian Bach al giorno d’oggi possono risultare tremendamente fuori moda, ma sono una cassa di risonanza per il rock melodico degli anni ’80 che ormai è solo un ricordo.
Vincenzo Pietropinto
