Rientrano in Italia 45 casse di reperti trafugati. Erano conservati illegalmente in Svizzera

Una buona notizia per il nostro patrimonio archeologico. Fanno ritorno in Italia 45 casse contenenti reperti etruschi e romani trafugati illegalmente nel nostro Paese e conservati da almeno 15 anni a Ginevra, la notizia è stata riportata dal quotidiano britannico The Telegraph. I beni erano finiti nelle mani del mercante inglese Robin Symes, ora agli arresti grazie all’operazione guidata dal marzo 2014 dal Nucleo Tutela Beni culturali dei Carabinieri in collaborazione con le autorità svizzere.2010-08-13_Cerveteri_Necropoli_Banditaccia_100_0360_Tumulo

Il nome di Robin Symes non è certamente nuovo alle forze dell’ordine: il ricco antiquario, che possiede proprietà nel nuovo e vecchio continente, era già stato condannato nel 2005 in Inghilterra a due anni di prigione, scontandone però solo 7 mesi. Da anni al centro del mercato nero internazionale di reperti archeologici, il settantacinquenne aveva venduto manufatti al Metropolitan di New York, poi rientrati in Italia.

A seguito della sentenza del tribunale svizzero, i reperti tornano nella nostra Penisola; alcuni sono di grande valore: oltre a vasi e manufatti di vario genere, colpiscono l’attenzione due sarcofaghi probabilmente provenienti da scavi illegali nell’area di Tarquinia. Uno mostra un uomo sdraiato, un’altro una donna ma, ciò che è più interessante, entrambi conservano tracce di pittura policroma. I reperti, secondo le prime ipotesi, provengono tutti da zone comprese tra l’Umbria e il Lazio.

 

Francesco Consiglio

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