Pugilessa sì, ma non per il regime

Choi Hyun-mi, pugilessa scappata dalla Corea del Nord, ora si batte per il Sud.
A soli 11 anni è stata arruolata dal regime comunista di Kim Jong-il, al potere dal 1994 fino alla morte, per gareggiare alle Olimpiadi del 2008. Poi la sua vita ha preso tutt’altra direzione: insieme alla sua famiglia è fuggita a Seul evitando di diventare un’atleta di regime. «Dovevo competere con gente infervorata da pensieri come questo: “Dobbiamo deliziare il Generale Kim” – racconta la ragazza alla Cnn – non c’erano guantoni, al loro posto ci davano una sottile striscia di pelle. Le pugili più anziane avevano le mani così distrutte che non sembravano mani umane». In Corea del Nord, secondo il parere della campionessa 24enne, si gareggia solo per avere “cibo extra e soldi”, necessari al fabbisogno e alla sussistenza. Assai più crudele la sorte di chi ha il dovere di competere in eventi sportivi internazionali. «C’è una cosa che si chiama “contrasto ideologico”. Se perdi, (una volta fatto rientro in patria) ti costringono a stare in piedi davanti a una folla dove vieni accusato da tutti. E vieni denunciato a tal punto che è quasi impossibile continuare a competere dopo», spiega la ragazza. Certo non tutti gli sportivi nordcoreani la pensano come lei . Secondo quanto riportato da Tempi.it, Om Yun-chol e Kim Un-guk, due atleti che hanno appena trionfato agli Asian Games, hanno commentato così le loro vittorie: «È tutto merito dell’amore e delle cure del generale Kim Jong-un. Con gli insegnamenti del nostro leader in mente, ho cercato di fare del mio meglio. Volevo battere il record e ho lavorato duro per portare il successo a Kim Jong-un». pugilessa siRicordiamo che la Corea del Nord è retta da una dittatura totalitaria. Kim Jong-il, figlio e successore di Kim Il-sung è divenuto Capo assoluto del Paese col titolo ufficiale di Caro Leader, fino alla morte avvenuta il 17 dicembre 2011. Poi al potere è salito il suo terzogenito Kim Jong-un. Il servizio militare è considerato permanente in base al principio della Nazione Armata. I cittadini adulti, sia uomini che donne di tutte le classi sociali, sono tenuti a dedicare parte del proprio tempo alle attività militari. Diverse organizzazioni internazionali in difesa dei diritti umani, prime fra tutte Amnesty International e Human Rights Watch, hanno accusato e accusano la Corea del Nord di occupare una delle peggiori posizioni del mondo nelle loro classifiche.

Silvia Di Pasquale

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