Pablo Echaurren: CRHOMO SAPIENS

Quasi a voler intendere un tributo alla sua romanità e al suo amore per la Città Eterna, il Museo della Fondazione Roma è il contesto più adatto per ammirare le opere di Pablo Echaurren.
Impossibile non lasciarsi coinvolgere dal mix di stile e colore, dall’astrattismo e della personalissima rappresentazione di una realtà che appare come vissuta in una dimensione di sogno, osservata da una prospettiva immaginaria, è un’arte che sembra musica perchè i colori e le forme rappresentate hanno un fortissimo valore comunicativo. Le ossessive passioni di collezionista si materializzano chiaramente, durante il percorso, anche nei lavori nati dall’intenso rapporto con il mondo della musica rock e in particolare dalla fascinazione di uno strumento: il basso, di cui vanta un’altra invidiabile raccolta.
Sullo sfondo dell’ultima pop art, dell’arte povera, del minimalismo e del concettuale, nei primi anni settanta Pablo Echaurren mette a punto un proprio universo lessicale in cui confluiscono varie sollecitazioni: il mondo miniaturizzato di Oyvind Fahlström e Gianfranco Baruchello, il segno dell’antico maestro giapponese Hokusai, le citazioni fumettistiche di Roy Lichtenstein, ma anche le immagini scientifiche dei libri di storia naturale, zoologia e botanica, nonché l’orizzonte dei comics.
L’arte di Pablo Echaurren si svolge in molte direzioni, articolandosi in un continuo altalenare tra alto e basso, dai dipinti ai poster, dai collage alle copertine di libri e ai fumetti, dalle ceramiche agli arazzi e dal video alla scrittura. Ne discende un’idea dell’artista come artefice a tutto campo, indifferente agli steccati e alle gerarchie che solitamente tendono a comprimere l’inventività.
L’articolata esposizione attraversa gli oltre quarantanni di attività creativa dell’artista romano, si parte con l’attività fondamentale di pittore, immediatamente visibile nelle grandi e inedite tele su Roma, la sua amata città, e poi con la sala dedicata a Faenza, luogo d’ispirazione per sorprendenti ceramiche, proseguendo con una selezione dei collage legati al mondo del Futurismo, per arrivare agli interessanti lavori di grafico, autore di fumetti e illustratore per testate d’avanguardia e libri notissimi, uno per tutti, ‘Porci con le ali’.
La sezione con cui Nicoletta Zanella, la curatrice della mostra, ha scelto di concludere questa folta ed effervescente panoramica che supera le duecento opere, è incentrata sulla natura e l’ambiente e riporta direttamente agli esordi artistici di Pablo Echaurren. Infatti, “Volevo fare l’entomologo”, opera emblematicamente posta a fine percorso, dichiara, sin dallo stesso titolo, la provenienza di una creatività spinta a catalogare e ricercare origini ed evoluzione del mondo, o meglio, della nostra umanità in quanto aspiranti homo sapiens.

Mauro Meleddu

Info
Pablo Echaurren | Crhomo sapiens
Fondazione Roma Museo, Palazzo Cipolla,
via del Corso, 320 – Roma
Info: www.fondazioneromamuseo.it
di Mauro Meleddu

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