Orchestra Italiana del Cinema “Charlie Chaplin in Cine-Concerto” Christian Schumann- direttore

Molto spesso non ci rendiamo conto che le colonne sonore svolgono un ruolo primario nelle produzioni cinematografiche, suscitando emozioni contrastanti a seconda delle scene girate.

Nei film di Charlie Chaplin la colonna sonora svolge un ruolo fondamentale, in particolare nei film muti, composte proprio da Chaplin stesso.

È per questo L’Orchestra Italiana del Cinema, diretta da Christian Schumann, in collaborazione con Association Chaplin di Parigi, presenta per la prima volta all’Auditorium Parco della Musica di Roma un ciclo di cine-concerti dedicati a Charlie Chaplin, per omaggiare la musica dei film dell’attore inglese.

Attraverso la proiezione con colonna sonora dal vivo dei due mediometraggi Charlot Soldato (ShoulderArms, 1918), con musica originale di Chaplin ristudiata da Timothy Brock e L’Emigrante (The Immigrant, 1917 ) la cui colonna sonora è stata interamente scritta dallo stesso Brock, si crea una coinvolgente esperienza musicale, grazie alla partecipazione di 18 elementi dell’Orchestra Italiana del cinema che affronta con estrema abilità la sfida dell’esecuzione live in sincrono con le immagini.

 

Charlot Soldato (SHOULDER ARMS)  è un film interpretato, diretto e prodotto da Charlie Chaplin; fu proiettato la prima volta il 20 ottobre 1918. Fu uno dei più grandi successi di Chaplin che, in contrasto con lo spirito dominante negli anni di guerra, mise in luce in questo film la naturale solidarietà tra gli esseri umani, sentimento più vero e più forte di quanto non lo sia l’odio fomentato dalle gerarchie militari e dai governi. La Prima Guerra Mondiale è in corso tra i soldati al fronte c’è anche Charlot che naturalmente pensa più a salvare la pelle che a combattere il nemico. Nonostante questo tuttavia cattura da solo l’imperatore di Germania; ma è solamente un sogno.

Le inventate polemiche sulla sua presunta codardia, provocate da una parte della stampa che lo avrebbe voluto al fronte insieme ai suoi connazionali, non disturbarono particolarmente Chaplin, che era ben consapevole che sia i soldati sia i civili avrebbero tratto maggior conforto dal suo lavoro di cineasta che dal suo contributo in armi.

 

L’Emigrante (THE IMMIGRANT) è uno dei più potenti ritratti dell’immigrazione, nonché l’opera forse più vicina alla storia personale del suo autore. Chaplin stesso fu un emigrante, seppur privilegiato, e la ricostruzione cinematografica dell’apparire della Statua della libertà tra le nebbie del porto di New York lascia trapelare la commozione che sicuramente colpiva il variopinto popolo al primo impatto con la terra di destinazione. Fece discutere l’interpretazione che ne dette Chaplin nel suo film, quando accompagna  la didascalia che compariva sullo schermo indicante l’arrivo nel paese della libertà con la scena successiva in cui scrupolosi funzionari dell’immigrazione Statunitense imbrigliano con corde e con modi eccessivamente bruschi gli emigranti, come fossero bestiame, in attesa di sbrigare le formalità per lo sbarco: da uno di questi, Chaplin riceverà un bel calcio nel posteriore. Questo film, ampiamente autobiografico, era una satira così forte che venne ripetutamente censurato nelle edizioni posteriori, in particolare facendo scomparire la statua della libertà.  “The Immigrant è, tra i miei film, quello che più mi ha toccato. Ho sempre trovato il finale piuttosto poetico” scrisse Chaplin nella sua autobiografia. Interpretato, diretto e prodotto da Charlie Chaplin; fu proiettato la prima volta il 17 giugno 1917.

 

Chaplin nella su autobiografia scrive: “E’ paradossale che nell’elaborazione d’una comica la tragedia stimoli il senso del ridicolo; perché il ridicolo, immagino, è un atteggiamento di sfida: dobbiamo ridere in faccia alla tragedia, alla sfortuna e alla nostra impotenza contro le forze della natura, se non vogliamo impazzire.

Tutti i film di Chaplin godono di fama internazionale, un mito d’altri tempi che lancia chiari messaggi sociali e politici e le sue musiche sono diventate parte del panorama collettivo, dimostrandosi ancora attuali e ricche di un significato che possiamo adattare alla nostra società. La genialità di Charlie Chaplin è stata omaggiata in innumerevoli modi diversi, ma queste proiezioni con la musica dal vivo ci fanno rivivere emozioni uniche contornate da una pura suspense. Stessa suspense che si serve Chaplin per rilevare il fondo drammatico d’una realtà precisa, dove Il comico trova qui la sua dimensione complementare che è il pathos.

La poesia di un mito intramontabile e la musica rende l’intera programmazione un evento eccezionale.

 

 

Antonietta Violante

 

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