Quanti oggetti, sguardi o sensazioni ci sfuggono durante la giornata? Quante cose perdiamo o non cogliamo durante l’arco della nostra esistenza, mentre siamo indaffarati a fare, o subire, qualcos’altro? Questi sono gli argomenti fondamentali della ricerca di Marina Ballo Charmet, alla quale il MACRO di Roma dedica un omaggio con la mostra Sguardo terrestre, che rappresenta la prima retrospettiva dell’artista milanese in un museo pubblico. Una selezione di venticinque opere, prodotte dagli anni ’90 a oggi, che testimoniano lo sguardo particolare dell’artista sulla realtà. La sua fotografia è attenta ai dettagli che sfuggono, agli oggetti comuni immortalati nella loro solitudine, alla sorpresa che ci assale nell’osservare spazi e luoghi quotidiani e alle epifanie improvvise che riservano gli ambienti familiari. La quotidianità, il banale e l’anonimo sono i protagonisti dell’arte della Ballo Charmet, esperienze minime dei rapporti con l’altro. In primo piano balza la “visione periferica” che si focalizza sul vuoto, su quello che si percepisce “con la coda dell’occhio” come anonimo e inespressivo. Il suo è un punto di vista sbilanciato, dal basso, laterale, in grado di rendere immediatamente intellegibile la materia architettonica, i materiali dell’arredo urbano (aiuole, spartitraffico, marciapiedi), il miscuglio tra vegetazione e sporco che pervade l’ambiente. Il suo è uno sguardo che non si affida al ragionamento, ma al caso imprevedibile che si apre all’immediato, all’erroneo e che evidenzia pause, vuoti e salti. Il linguaggio della fotografia di Marina Ballo Charmet trasforma la casa e la città in luoghi dove entrano in crisi le certezze psichiche e simboliche attraverso le quali l’uomo definisce e conosce se stesso e l’ambiente. Il cosmo che le sue opere raccontano è privo di trama e di identificazione emotiva ma, allo stesso tempo, getta le basi per un tentativo di ripopolamento dei deserti che esplora. Due forze in antitesi, l’assenza e la presenza, che si sistemano al loro centro; la prima a distruggere le certezze di una gerarchia di valori composta dalla contrapposizione tra nitido e offuscato, la seconda ad evidenziare la necessità di uno sguardo nuovo che afferri quello che continuamente gli sfugge a causa dei rituali ipnotici dello spettacolo banale della realtà. Bellissime le foto della serie Bretagne, le de Ré o di Pointe Saint Mathieu e la straordinaria Il Limite, che si concentrano sul panorama e sui particolari inosservati. La poesia del quotidiano irrompe sulla scena, rivelando la sua importanza artistica, parlando al cuore e all’anima dell’uomo.
Box informazioni:
Marina Ballo Charmet. SGUARDO TERRESTRE
MACRO – Via Nizza, 138 Roma
dal 4 ottobre al 17 novembre 2013
info: tel. 06 671070400
Patrizio Pitzalis