Maria Cristina Cerulli. Accogliere e creare relazioni

La moda. Una forma di espressione sospesa tra la leggerezza della vanità, l’importanza del gusto e la necessità di esporre il proprio talento, fatto di fantasia ed eleganza. Uno dei fiori all’occhiello della cultura italiana, per molti anni ha rappresentato il mercato più florido e il marchio più riconoscibile della tradizione nostrana ma non bisogna dimenticare che si tratta di un’attività fondamentalmente artigianale, frutto di una lungo lavoro, i cui motori più importanti sono la passione e la professionalità. Lo sanno bene gli operatori del settore che, a costo di sacrifici e impegno, si fanno strada in questo mondo complesso ma eccitante. 3È il caso di Maria Cristina Cerulli, romana classe 1988, laureatasi all’Università IUAV di Venezia con il massimo dei voti in “Design e Teorie della Moda”. Diversi i riconoscimenti e le soddisfazioni professionali nella sua pur giovane carriera, a partire dal ruolo di assistente alla confezione presso l’Ufficio Collezioni di Moschino Cheap and Chic nel 2010, anno in cui vince anche il concorso Ichinomiya, nato dalla collaborazione tra la IUAV di Venezia e il Fashion Designer Center di Ichinomiya in Giappone, mentre nel 2013 è stata inserita tra i 1000 giovani talenti delle Venezie nel Premio Città Impresa. Il suo è un lavoro apprezzato in egual misura dal pubblico e dalla critica e le sue creazioni sono apparse su molte pubblicazioni del settore e non solo; su “La Stampa”, “Ottagono. Design & Architecture magazine”, “Pizza Digitale”, quotidiano di stile e cultura italiani, sul prestigioso Vogue.it e su YOUNG BLOOD 2010, annuale dei talenti italiani premiati nel mondo, nel capitolo della moda. La sua nuova collezione si intitola “Cirrocumuli”, realizzata per il Graduation Show della IUAV ed è titolare, inoltre, di un assegno di ricerca sull`estensione del ciclo di vita dei materiali della moda presso il Dipartimento di Design e Moda della prestigiosa istituzione veneziana. La passione per la moda è antica nell’anima della Cerulli e nasce da bambina, quando le attività che le suscitavano maggiori emozioni erano la danza e le sfilate. Si tratta in entrambi i casi di performance. La scelta cadde sulla moda, dopo aver rinunciato alla danza, attività che da sempre le sembra una forma di espressione creativa materiale e democratica. Inoltre, secondo la Cerulli, essa è portavoce di libertà e apertura verso molte altre forme espressive, elementi che in un certo senso sono anche i fattori limitanti di quest’arte. La differenza tra l’infanzia e la maturità per Maria Cristina è proprio questa: il sorgere della consapevolezza della complessità di questo mestiere, duro e bellissimo. Il suo modello di riferimento è costituito da tutto quello che è in grado di far convivere gli opposti e nasce dalla coscienza che l’armonia scaturisce dalla possibilità di far coesistere elementi solo apparentemente contraddittori tra loro. Per il futuro, Maria Cristina, che sta concludendo la sua esperienza di borsista presso la IUAV, vuole mettersi alla prova come fashion designer, anche ponendosi alle dipendenze di terzi, per poter sperimentare tutto quello che non le è familiare, in modo da poterlo imparare e fare suo. Anche il ritorno alla natia Roma è uno dei suoi obiettivi per il futuro. Evviva dunque la moda, vessillo della cultura italiana, forma espressiva senza eguali. Evviva soprattutto le giovani leve, come Maria Cristina Cerulli, che la rinnovano e la portano in alto con passione e dedizione.

 

 

Manuela Pacelliman

 

 

 

 

 

 

 

 

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