Luoghi comuni. Vedutisti francesi a Roma tra il XVIII e il XIX secolo.Immagini di una Roma scomparsa

Luoghi comuni è il titolo della mostra che dall’8 febbraio al 27 maggio si può visitare all’interno di Palazzo Braschi (Piazza Navona, 2; Piazza San Pantaleo, 10). Organizzata dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale, con la collaborazione di Zètema Progetto Cultura, l’esposizione propone una serie di opere di artisti francesi, in viaggio di studio a Roma tra il XVIII e XIX secolo, tutti legati alla Accademia di Francia. Incisioni, acquerelli, acqueforti, disegni a matita, provenienti dalla raccolta grafica del Museo di Roma, che raccontano la storia e la vita della Roma dell’epoca, una Roma in molti casi, scomparsa e dimenticata. Attraverso l’occhio degli artisti d’oltralpe, sempre diviso tra l’amore appassionato per la bellezza monumentale e paesaggistica del nostro paese e lo sdegno per la sua arretratezza sociale, rivivono antichi luoghi e tradizioni che la modernità ha da tempo distrutto. Si possono ammirare i possenti cavalli berberi, che nel periodo di Carnevale, si lanciavano a folle velocità per via del Corso, da Piazza del Popolo a Piazza Venezia. Ma anche vecchie tradizioni ancora in uso oggi, come l’Infiorata di Genzano, per la festa del Corpus Domini, durante la quale le strade venivano tappezzate di fiori, oppure l’attesa dei fedeli per la benedizione del Papa, in Piazza San Pietro, che raccoglieva insieme sacerdoti, popolani, nobili e mendicanti. Ancora scorci preziosi, come la passeggiata del Pincio, uno dei paesaggi preferiti dagli artisti francesi, oppure la Fontana di Piazza San Pietro dal colonnato, di Catel, col particolare affascinante della guardia svizzera, che dorme poggiato sulla sua alabarda. Ma l’ammirazione degli artisti stranieri si concentrava anche sulle bellezze naturali della città, come nella Veduta di San Pietro o in Palazzo Barberini visto dai giardini, in cui sono raffigurata la lussureggiante vegetazione delle ville e dei giardini. Alcune di queste opere hanno poi un fascino suggestivo e emozionante.  E’ il caso della Veduta di Roma dal Pincio con fuochi d’artificio, o della Girandola di Castel Sant’Angelo, che testimoniano la tradizione romana dei fuochi pirotecnici e consentono un importante sfoggio di abilità tecnica. Ma soprattutto nella Veduta di Roma notturna con San Pietro e Castel Sant’Angelo, un acquerello dai contorni sfumati e sognanti, che riproducono una specie di cortina nebbiosa e grigia, come in un fotogramma di una ripresa. Osservando queste opere d’arte, ci si rende conto della visione che i viaggiatori stranieri avevano dell’Italia, e, in una certa misura testimoniano la nascita di certi giudizi e pregiudizi che sopravvivono tutt’oggi. Una mostra che ha una grande portata storica, ma anche sentimentale, per i Romani e per chi non lo è.

 Box informazioni:

Luoghi comuni. Vedutisti francesi a Roma tra il XVIII e il XIX secolo
Museo di Roma Palazzo Braschi (Piazza Navona, 2 e Piazza San Pantaleo, 10)
Dall’8 febbraio 2012 al 27 maggio 2012
Info: 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 21
www.museodiroma.it  www.museiincomune.it  www.zetema.it

Patrizio Pitzalis

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