LO STREET ARTIST ANONIMO FINALMENTE IN MOSTRA: LE OPERE DI BANKSY A ROMA.

Banksy_Kids_on_Guns_L_0Tutti parlano di lui, ma non sanno ancora chi sia, che faccia abbia o, semplicemente, quale sia il suo vero nome: si tratta di Banksy, lo street artist cresciuto a Bristol (forse l’unica certezza) ormai noto in tutto il mondo per le sue innumerevoli opere sparse in ogni luogo, per il suo stile inconfondibile che lo rende unico ed inimitabile. La sua arte è spesso a sfondo satirico e riguarda argomenti come la politica, la cultura e l’etica.

La tecnica che preferisce per i suoi lavori di guerrilla art è da sempre lo stencil che, proprio grazie a Banksy, è arrivato a riscuotere un successo sempre maggiore presso gli street artists internazionali. I suoi stencils hanno cominciato ad apparire proprio a Bristol, poi a Londra, in particolare nelle zone a nord-est e, a seguire, nelle maggiori capitali europee, non solo sui muri delle strade, ma anche nei posti più inconsueti come le gabbie dello zoo di Barcellona. Un artista eccentrico, misterioso, anonimo, un fuggiasco che rifiuta la fama, la gloria e i soldi facili. La buona notizia, però, è che da maggio sarà finalmente possibile ammirarlo in unico complesso a Roma, presso la Fondazione Roma Museo (Museo del Corso), sede di Palazzo Cipolla in via del Corso. No, non uscirà allo scoperto nemmeno questa volta, ma avremo modo di apprezzarlo fino a settembre 2016 nella mostra dal nome “War, Capitalism & Liberty”, curata da Stefano Antonelli e Francesca Mezzano, fondatori di 999Contemporary, e da Acoris Andipa, della Andipa Gallery di Londra, che ha l’esclusiva sull’artista inglese: 150 opere in esposizione (incluse 50 copertine di dischi) mai mostrate in precedenza, tra dipinti, sculture, stencils e stampe, tutte provenienti da collezionisti privati internazionali.

Come afferma il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo: «La mostra “sull’artista noto come Banksy”, che portiamo a Palazzo Cipolla a Roma grazie alla 999 Contemporary, è un’iniziativa di grandissimo respiro. È la prima volta, infatti, che così tante opere di questo personaggio, considerato oggi il massimo esponente della street art a livello internazionale, vengono esposte in un museo. Si tratta di un corpus di circa 150 opere (incluse 50 copertine di dischi) tra sculture, stencils e così via, tutte rigorosamente di collezionisti privati e, dunque, assolutamente non sottratte alla strada. La mostra è unica nel suo genere anche per i temi che tratta, guerra, capitalismo e libertà , che sembrano essere le fonti primarie di ispirazione dell’arte di Banksy, connotata da una forte componente di denuncia sociale, nonché i temi più attuali ed urgenti che caratterizzano il nostro presente. Questa esposizione, a mio avviso, è il perfetto e naturale coronamento del percorso che, con la Fondazione Terzo Pilastro, ho voluto intraprendere, già da qualche tempo, al fine di dare voce ad una modalità di espressione, la street art appunto, che porta l’arte fuori dai musei e la riversa nei luoghi accessibili a tutti, la rende parte del nostro vivere quotidiano. Un fenomeno non accademico, ma vivo e vitale, che ho conosciuto nei miei anni giovanili a Los Angeles e Miami e di cui ho immediatamente intuito la grande portata e l’eccezionale efficacia comunicativa».

Nella mostra sarà messa in luce la sua visione artistica di fronte agli avvenimenti sociali e politici internazionali, dalla serigrafia di alcune scimmie che dichiarano “Laugh Now But One Day I’ll Be in Charge” (“Ridete adesso ma un giorno saremo noi a comandare”), passando per l’agghiacciante immagine di Kids on Guns.

Banksy è una delle figure più discusse, dibattute e acclamate dei nostri tempi, il suo anonimato ha catturato l’attenzione del pubblico internazionale già dalla fine degli anni Novanta. È un artista urbano che utilizza una vasta gamma di supporti, dalla pittura su tela, alle serigrafie e sculture, alle grandi installazioni, creando delle scenografie animate in cui ha coinvolto, occasionalmente, anche animali viventi.

I suoi lavori sono caratterizzati da umorismo e umanità, intendono dare voce alle masse e a chi, altrimenti, non sarebbe ascoltato da nessuno. Un esempio è il suo recente commento alla crisi dei rifugiati: un grande stencil fuori l’ambasciata francese di Londra. Il suo anonimato e il suo rifiuto a conformarsi spiegano la difficoltà a inquadrare e a definire un artista di tale portata; proprio per questo le sue opere non sono mai state esposte all’interno di un museo privato in una rassegna interamente dedicata. O, almeno, fino ad oggi: dal 24 maggio, fino al 4 settembre 2016, l’arte di Banksy sarà visibile a Roma presso Palazzo Cipolla.

INFORMAZIONI & CONTATTI

www.warcapitalismandliberty.org
www.fondazioneterzopilastro.it

999 Contemporary:

Stefano Antonelli – curator@999contemporary.com

Francesca Mezzano – management@999contemporary.com

 Andipa: rome@andipa.com

Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo:

Raffaella Salato –rsalato@fondazioneterzopilastro.it

Francesco Lener – f.lener@consensoeu.com

Di: Piera Feduzi

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