Fino al 28 febbraio 2016 straordinari mostra “L’incanto della Fotografia” al Museo di Roma dove si propone al pubblico parte delle collezioni fotografiche di Silvio Negro e di Valerio Cianfarani.
Prima di comprendere appieno “L’incanto della Fotografia”, la mostra che al Museo di Roma sarà ospitata sino al 28 febbraio, è indispensabile conoscerne i protagonisti. Sono Silvio Negro e Valerio Cianfarani. Il loro legame con il Museo di Roma è sempre stato forte e risale al 1953, quando in occasione dell’allestimento della “Mostra della fotografia a Roma dal 1840 al 1911” , parteciparono come curatori.
Silvio Negro era un giornalista, il veneto che fece conoscere Roma ai Romani. Cronista colto e infaticabile, inventore del “vaticanismo”, raccontò i segreti della Capitale come pochi altri hanno fatto. Negro appartiene a quella che è stata l’ultima grande stagione del giornalismo italiano, quella tra il fascismo e la guerra, i nati fra la fine dell’Ottocento e il primo quarto del Novecento, da Ansaldo e Malaparte a Piovene e Buzzati per intenderci, passando per Lilli e David, Montanelli e Cervi, Longanesi e Emmanuelli, con qualche fuori quota all’inizio e alla fine del ciclo, i precursori e gli ultimi epigoni, ma tutti accomunati da robusta cultura, irresistibile curiosità, uso di mondo, amore per il mestiere, passione per il proprio Paese. Fu anche collezionista di fotografie antiche, conservate dal 2003 nel Museo di Roma a Palazzo Braschi; curò in vita l’allestimento di numerose mostre fotografiche e di trasmissioni televisive che utilizzavano antiche immagini fotografiche a scopo documentari.
Cianfarani fu assegnato la prima volta alla Soprintendenza teatina, che allora aveva giurisdizione su Abruzzo e Molise, nel 1947 e la diresse ininterrottamente fino al 1973. A lui il merito dell’avvio di indagini delle più importanti aree archeologiche abruzzesi e molisane: Alba Fucens, Amiternum, Corfinium, Iuvanum,Saepinum,Pietrabbondante; nonché l’istituzione del Museo Archeologico Nazionale di Chieti, inaugurato nel 1959 dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. Oltre alle numerose attività di ricerca e studio sull’archeologia abruzzese, Valerio Cianfarani fu tra i promotori della nascita della Facoltà di Lettere e Filosofia del Consorzio universitario di Chieti, primo nucleo della attuale Università degli Studi “G.D’Annunzio Chieti-Pescara.“
Da Negro e Cianfrani parte un movimento di riflessione storica e critica sulla fotografia romana del XIX secolo. La mostra “Incanto della fotografia” intende riallacciare questo antico rapporto con questi due uomini straordinari. Sino al 28 febbraio il Museo di Roma renderà pubblica parte delle collezioni di negro e Cianfrani che lo stesso Museo acquistò tra il 2003 ed il 2005.
Accostatisi entrambi alla fotografia per interessi di studio e professionali, vennero poi via via sempre più coinvolti e stregati dal fascino delle immagini che mostravano Roma negli ultimi anni del potere papale, decadente e immortale al tempo stesso.
Accanto ad antiche e preziose immagini degli anni 1850-1870, che documentano la nascita e il diffondersi della fotografia a Roma, tra le circa 90 opere esposte appaiono anche dei ritratti, sia sciolti, sia contenuti in albu; e vedute di luoghi lontani, fra le quali splendide immagini di Istanbul nella seconda metà del XIX secolo.
Con il passare degli anni al nucleo iniziale della raccolta Negro si sono unite fotografie legate alla sua attività professionale: dal 1926 fu giornalista del Corriere della Sera, prima a Milano e poi a Roma. Per questo motivo una sezione della mostra prevede l’esposizione difotografie di agenzie di stampa italiane e estere con le relative veline, su numerosi avvenimenti e fatti di cronaca dei difficili anni a cavallo della Seconda guerra.
In occasione della mostra saranno visitabili i nuovi depositi per la conservazione delle antiche fotografie e dei negativi storici su lastra in vetro, posti al piano superiore ai locali della mostra.
Grazia Manna
L’incanto della Fotografia
Tel +39 06 0608 / 06 82077304
Info: museodiroma@comune.roma.it