Leonardo Da Vinci: Il genio e le invenzioni

Siamo abituati a studiare ed ammirare il Leonardo pittore o scultore, lo scienziato o l’anatomista dimenticandoci forse che la grandezza del da Vinci è stata proprio quella di essere un genio a 360 gradi.

Ideata dalla “Genius Srl” e patrocinata dalla regione Lazio, la mostra “Leonardo Da Vinci – Il genio e le invenzioni” ci mostra proprio il Leonardo più “umile”, l’ingegnere e l’idraulico, in una parola un “Inventore” senza pari. Arriva in Italia dopo lo straordinario successo ottenuto in Germania e a Vienna, con oltre 60.000 presenze registrate in pochi mesi. ideata dalla Genius Srl. La mostra “Leonardo Da Vinci – Il genio e le invenzioni”.

Allestita al Palazzo della Cancelleria con ben 800 mq di superficie della location, l’esposizione mostrerà quarantacinque macchine realizzate in scala, perfettamente funzionanti e suddivise in 5 categorie: i 4 elementi naturali, “Acqua”, “Aria”, “Terra” e “Fuoco”, ai quali si aggiunge la categoria  “Meccanismi”.

L’ aspetto più affascinante della mostra è che ognuna di queste geniali invenzioni non sarà solo ammirata dal visitatore ma potrà essere toccata con mano e, in alcuni casi, addirittura provata. Questo viaggio nel tempo è frutto di un imponente lavoro eseguito con estrema minuzia da un gruppo di studiosi e di artigiani fiorentini dopo un approfondito studio dei suoi disegni nei Codici Vinciani.
Le macchine della mostra infatti , non potranno mai essere definite semplicemente “modelli” perché sono realizzate interamente con i materiali “contemporanei” indicati dal da Vinci, come legno, e corde di canapa, costruiti rigorosamente a mano seguendo le indicazioni del Maestro.

Ecco alcune anticipazioni:

Nella sezione “Acqua” sarà possibile osservare da vicino la “Sega idraulica

Questo strumento usa la potenza dell’acqua per azionare un sistema automatico in grado di tagliare il legno e risparmiare il lavoro dell’uomo. La macchina compie due movimenti separati allo stesso tempo: uno è l’azione verticale della sega con una lama dentata che va su e giù; l’altro orizzontale che sposta il pezzo di legno da tagliare, con un sistema ad albero.

Tra le molte macchine strabilianti visibili nella categoria “Aria” colpisce molto l’ “Ornitottero verticale”.
In questa macchina volante le ali sono disposte a coppie e si muovono con battito trasversale. Il pilota è in posizione verticale al centro di un sistema complesso per la trasmissione del movimento. In fatti questa macchina utilizza non solo la forza delle braccia e gambe ma anche di quella impartita dalla testa. Le scale sono retrattili e fornite di ammortizzatori.

Fiore all’occhiello della sezione “Terra” è l’ “Alzacolonna” ripresa dal “Codice Atlantico, 1495.
Si tratta di un macchinario messo a punto per l’innalzamento di colonne ed obelischi . La macchina funziona con un sistema che combina il movimento orizzontale di un carrello su ruote ed il movimento verticale di una slitta, azionati entrambi da viti senza fine.

Tra le macchinbe da guerra più interessanti della categoria “Fuoco” troviamo la “Mitraglia”
dal Codice Atlantico 1480/1482
La mitraglia assomiglia ad un carro su ruote, sul quale erano montate una fila di piccole canne. La facile trasportabilità è dovuta al peso ed alle dimensioni ridotte. La sua efficacia è dovuta dal moltiplicare il numero delle canne. Nell’esempio, disegnato al centro del foglio del Codice Atlantico, le canne sono disposte a ventaglio. La mitraglia presenta un congegno a vite, che regola la sua elevazione, cambiando l’angolo di tiro.

Per concludere, nella sezione “Meccanismi” troviamo l’antenato del moderno “Cric”. “Questo sollevatore” sosteneva il Maestro “per qualunque peso sarà applicato alla ruota senza alcun dubbio il centro di tal peso si fermera sotto il centro di tal polo. E nessun strumento che per umano ingenio fabbricarsi possa che col suo polo si volti potra a tale effetto riparare”. Il cric è un meccanismo altamente efficiente, la manovella aziona una ruota dentata più piccola, che a sua volta ne aziona un’altra più grande. Come risultato finale la ruota dentata più grande si incastra con la rastrelliera (un’asta dritta dentata). Questo meccanismo converte il moto rotatorio in un moto rettilineo ed è in grado di compere una spinta in su o in giù, riducendo lo sforzo necessario per esercitare la trazione.

E potendo toccare con mano altri straordinari marchingegni come “La vite di Archimede”, il paracadute, la bicicletta, il robot, modello meccanico del corpo umano, il carro armato e molte altre invenzioni il visitatore si sentirà catapultato in un prodigioso salto nel tempo di ben sei secoli.

Nicola Salerno

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