Le parole della musica. Il significato misterioso dei testi.

Alcune ti entrano dentro e restano impresse nella mente, altre suscitano emozioni indelebili ogni volta che  le ascolti. Sono le canzoni, piccoli capolavori sinfonici di pochi minuti che hanno la capacità di diventare pezzi della storia della musica, di creare leggende e di cambiare il modo di vedere la vita. Questi piccoli miracoli sono spesso legati ad una melodia, una musica che rende immediatamente riconoscibile il brano, come un vecchio amico o una vecchia ferita che fa ancora male, un dolore dolce, legato a ricordi piacevoli. Altre volte però, quello che ci impressiona è il messaggio della canzone, le meravigliose parole di cui è composta la storia che racconta. Ma spesso questo messaggio è criptico e indecifrabile, ci sconvolge proprio per il suo mistero ed entra, come un tarlo, nella nostra immaginazione. Gli autori sono, in generale, restii a spiegare i propri testi, a scoprire il significato dei loro voli pindarici, delle straordinarie immagini che la loro penna riesce a creare. Questo accresce ancora di più la curiosità degli ascoltatori appassionati. Chi, infatti, non si è mai chiesto cosa rappresenti il Nostro caro Angelo della canzone di Battisti, o quale sia il significato del volo della Donna Cannone di De Gregori, o ancora, chi siano realmente Il gigante e la bambina di Lucio Dalla? Per rispondere a questi quesiti, i fan hanno dato vita ad una vera e propria epopea di leggende metropolitane, in parte ricavate dai labili indizi sparsi nelle interviste, in parte create dalla loro fantasia. Uno dei più “indagati” è proprio Lucio Battisti. Schiere di ascoltatori si sono chiesti, per anni, cosa significhino realmente le parole che chiudono la canzone I giardini di marzo, cosa intendesse il brano con quel “camminavi al mio fianco e ad un tratto dicesti – Tu muori  – Se mia aiuti son certa che io ne verrò fuori”, interpretando il passo nelle maniere più diverse, da un semplice addio tra due innamorati, alla storia di due tossicodipendenti, dei quali una vuole smettere, ma l’altro la lascia “attrice di ieri”. Ancora, forse non tutti sanno che Pensieri e parole, forse la canzone più bella di Battisti, parla dell’infanzia di Mogol, che ha scritto il testo, del suo “mondo tutto chiuso in una via e di un cinema di periferia”, del “campo di grano e di un amore profano” consumatosi con una coetanea e infine di “un viaggio in Inghilterra e di un amore israelita”, realmente vissuti dal paroliere. Di sicuro rimane quel magnifico dialogo tra i pensieri e le parole, fatto di canto e controcanto, che non si era mai visto, prima di allora, nella musica italiana. Anche Francesco de Gregori è stato al centro di diverse interpretazioni con le sue canzoni. Dai molteplici significati, allegorici e concreti, del capolavoro La donna cannone, che spaziano dal ricordo di uno spettacolo circense a quello della strage di Ustica, fino ai contenuti di Rimmel, una canzone bella e struggente che racconta una storia d’amore ormai conclusa, che svela l’illusione di amarsi paragonando il sentimento al gioco delle carte “ancora i tuoi quattro assi, bada bene di un colore solo […] come quando fuori pioveva”, oppure alla lettura dei tarocchi da parte di un indovino che alla fine però è solo “uno zingaro, un trucco”. Ma il vero mistero ruota intorno a Buonanotte fiorellino, scritta, secondo la leggenda, per il primo amore di De Gregori morta in un incidente aereo mentre lo raggiungeva in Sicilia, ecco spiegati i versi “buonanotte tra il telefono e il cielo”, “buonanotte tra le stelle e la stanza” e ancora il raggio di sole che si posa “sul biglietto scaduto” e l’anello che resterà sulla spiaggia, luogo dell’incidente. Ma le canzoni, a volte, celano anche segreti terrificanti, come nel Gigante e la bambina scritta da Paola Pallottino perla musica di Lucio Dalla. Il brano, infatti, dietro l’ambientazione favolistica, narra una amore malato che lascia intravedere le tematiche dello stupro e della pedofilia, come recita la canzone nei versi “il gigante e la bambina li han trovati addormentati, falco e passero abbracciati” e “il gigante adesso è in piedi, con la sua spada d’amore e piangendo taglia il fiore, prima che sia calpestato”. Verità o fantasia dei fan? Non importa molto perché la bellezza e il fascino di questi capolavori è proprio la loro capacità di suscitare emozioni diverse in ogni persona, che può sognare insieme ad essi e immaginare le storie e le interpretazioni che più si avvicinano al loro cuore.

 

Patrizio Pitzalis

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