Le bugie hanno le gambe lunghe

Torna al Teatro Quirino-Vittorio Gassman di Roma la Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, riproponendo, dopo il successo della stagione passata, Le bugie con le gambe lunghe, commedia che Eduardo De Filippo compose nel 1947; interprete e regista ne è Luca De Filippo. Nucleo tematico di questo, come di altri testi eduardiani, è il rapporto tra verità e apparenza, anzi il rapporto tra verità e finzione, termine che prende qui il connotato preciso della menzogna, con tutto il significato negativo che il termine possiede. Siamo nel dopoguerra, nella Napoli dei palazzoni-alveare, con i ballatoi pavimentati in vetro, quei palazzoni che mettono il privato sotto gli occhi di tutti. All’ultimo piano di uno di questi, in un appartamento modesto, ma dignitoso e non privo di qualche ingenua pretesa di distinzione culturale (le scene sono di Gianmaurizio Fercioni, i fondali di Giacomo Costa, le luci di Stefano Stacchini, i costumi di Silvia Polidori), vive Libero Incoronato (Luca De Filippo, che vediamo nelle foto), un piccolo-borghese osservatore e testimone piuttosto che attore in un mondo che la guerra non ha cambiato, in una società dominata dall’ipocrisia e dalla volontà di apparire. Egli però è fuori da tutto questo, è Libero non soltanto di nome. Le bugie con le gambe lunghe è, soprattutto nella prima parte, commedia d’intreccio e d’intrighi, gli intrighi familiari nei quali alcune coppie tentano di coinvolgere il protagonista; non vi mancano, ovviamente, il comico e addirittura il farsesco, ma è anche commedia pensosa; del resto fu Eduardo a dire che l’umorismo è la parte amara della risata! La conclusione è infatti un rovesciamento amaro quanto paradossale, esasperato: Libero, che tenacemente aveva tentato di opporsi, di combattere l’ipocrisia, abbandona quello che è ormai un ideale passato e, entrando nel mondo moderno, ne sposa, addirittura portandole alle estreme conseguenze, la logica e le menzogne. Lo sguardo sul mondo è privo di ottimismo nel momento in cui il protagonista fa sua e comunica allo spettatore la ‘morale’ corrente: le bugie non hanno le gambe corte, come ci dicevano da bambini, esse, quando che fanno comodo, hanno gambe lunghe, e corrono senza fermarsi. È piuttosto la verità ad avere le gambe corte!Lo spettacolo, andato in scena lunedì 26 dicembre, rimarrà in programmazione al Teatro Quirino fino al prossimo 6 gennaio.

Box informazioni:

da martedì a sabato ore 20.45
tutte le domeniche ore 16.45
lunedì 26 dicembre, mercoledì 4 e venerdì 6 gennaio ore 16.45
sabato 31 dicembre-speciale San Silvestro ore 19.30. Martedì 3 gennaio riposo
botteghino 06/6794585; numero verde 800013616
Email :info@teatroquirino.it

Mirella Saulini

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