Be cool, be green, be glam. Si può riassumere così il nuovo corso che caratterizza la modo da qualche anno a questa parte. In principio è stato negli Usa, oggi anche in Italia. Dopo decenni di opulenza e consumismo sfrenato, la crisi finanziaria mondiale ha avuto ricadute sociali ed economiche così profonde, da trasformare interamente modi di vivere e abitudini di acquisto.Baratto e riciclo. Queste sono le nuove parole d’ordine, per quanto riguarda l’abbigliamento, ma non solo, come dimostra il recente boom degli swap party, feste organizzate in casa o in negozi, durante le quali i partecipanti scambiano oggetti di cui altrimenti si sbarazzerebbero, consentendo ad essi una sorta di seconda vita. In Italia l’Atelier del Riciclo è stato uno dei primi punti di riferimento in materia: si tratta di un negozio che ha sede Milano, e che è al tempo stesso un’associazione di promozione sociale fondata dalle giornaliste Grazia Pallagrosi e Chiara Bettelli, e dall’astropittrice Alice Pazzi.L’Atelier del Riciclo promuove non soltanto lo swapping (on line e off line: si possono barattare gli oggetti più disparati a patto che siano in ottimo stato, o comunque mai usati), ma organizza anche corsi sui temi correlati della sostenibilità, della maggiore consapevolezza che le proprie scelte (ad esempio quelle alimentari) hanno sulle risorse naturali.Ci hanno abituato, per anni, a pensare al riciclo e al baratto come una sorta di “ultima spiaggia”, una scelta obbligata solo nel caso in cui circostanze “straordinarie” ci costringano al risparmio e all’oculatezza negli acquisti. La storia dell’Atelier del Riciclo dimostra come queste pratiche possano invece diventare parte integrante di un nuovo, responsabile, atteggiamento nei confronti del mondo in cui viviamo, se vengono condivise, e quindi legittimate, apprezzate, da una comunità che ne riconosce l’utilità.