La Trattativa, il nuovo film di Sabina Guzzanti anticipato dalle polemiche

Sarà presentato alla 71esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nella sezione Fuori Concorso il nuovo film di e con Sabina Guzzanti. Il titolo è tutto un programma, La Trattativa, e racconta dei presunti accordi tra lo Stato e la mafia dei primi anni Novanta. La pubblicazione in rete della locandina del film e del trailer ha già suscitato molte polemiche. L’immagine dello stemma della Repubblica dove alla stella è stata sostituita la sagoma di un uomo con la lupara e il trailer di due minuti nei quali la voce della regista pone allo spettatore domande scomode del tipo “che cos’è la trattativa, quello che ci hanno detto i mafiosi? o è quello che non ci hanno detto gli uomini politici?” hanno fatto arrabbiare sei parlamentari del Pd. Michele Anzaldi, Lorenza Bonaccorsi, Federico Gelli, Ernesto Magorno e Nicodemo Oliverio hanno scritto in una nota congiunta che “è inutile lamentarsi dei numerosi episodi all’estero che speculano sulla mafia per vendere prodotti se poi in Italia ci troviamo di fronte a casi altrettanto deplorevoli come il manifesto del nuovo film di Sabina Guzzanti”, puntualizzando come “nessuno mette in discussione la libertà di trattare tutti gli argomenti, anche i più delicati e scabrosi, ma da una donna di spettacolo e di successo come lei ci saremmo attesi una maggiore prudenza nel combinare simboli che non hanno nulla a che vedere tra di loro”. All’edizione online de Il Fatto Quotidiano l’attrice-regista ha esposto il proprio punto di vista sul film e soprattutto su quegli anni: “È un film che parla di una questione storica cruciale per l’Italia”, e sostenendo una tesi forte, ha aggiunto “il patto Stato-mafia è l’atto fondativo della Seconda Repubblica oltre che un fatto storico che ha condizionato enormemente il nostro presente politico. Tutto nasce dal progetto di Licio Gelli, poi ci sono i patti con Berlusconi, l’assenza di un’opposizione politica e il candidato Pd più benvoluto dai berlusconiani diventato presidente del consiglio. Anche Renzi non è altro che il frutto di questo accordo.” La bordata all’attuale Presidente del Consiglio ha contribuito adLa Trattativa Guzzanti arroventare la polemica sull’uscita del film soprattutto perché coincide con la discussione in Parlamento della riforma del Senato; riforma nella quale alcuni ravvisano pulsioni autoritarie e un sostanziale stravolgimento delle istituzioni democratiche. La Trattativa – in perfetto stile Guzzanti – non sarà un documentario in senso stretto ma un collage di immagini di repertorio, interviste realizzate dalla stessa Guzzanti (tra le quali quella all’ex Ministro Mancino), scene recitate dagli attori del cast che riprodurranno i momenti salienti di quegli anni. Come ha scritto significativamente Attilio Bolzoni sul sito di Repubblica parlando della Trattativa (e non solo del film) “di certo non sappiamo quando è cominciata e se mai è finita. Probabilmente va avanti ancora, qualcuno forse sta ‘trattando’ anche mentre noi guardiamo le immagini del trailer del film di Sabina Guzzanti La trattativa e ne scriviamo pensando solo al passato. A vent’anni fa, a trent’anni fa.”                

 Pasquale Musella

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