La fine del mondo: e se fosse con gli zombie?

ZWorld War Z il nuovo capolavoro cinematografico sulla fine del mondo con protagonista il famosissimo ed amatissimo attore e Brad Pitt ed un bellissimo cast, viene distribuito in tutto le sale cinematografiche con il primo trailer organizzato dalla Paramount Pictures, per essere poi diffuso online il 9 novembre2012 il 25 marzo 2013 in due versioni differenti con l’unica particolarità dei maggiori ed incisivi colori e dell’immagine di background. Il film è uscito nelle sale cinematografiche americane il 21 giugno 2013 mentre  in quelle italiane il 27 giugno dello stesso anno.Una storia decisamente da brivido e seppur ricca di effetti speciali e a dir poco fantascientifici, interamente incentrato sui problemi ed i rapporti interpersonali attuali, in grado di suscitare e di coinvolgere da un punto di vista soprattutto emotivo ogni tipo di pubblico e di intenditore.Tutto parte dall’origine del virus, sconosciuta allo stesso governo statunitense, il quale offrirà riparo alla famiglia Lane, con a capo Brad Pitt, a bordo di un’imbarcazione federale, a patto che Gerry, lui stesso, ex funzionario delle Nazioni Unite, parta alla ricerca di un rimedio per debellare il medesimo insieme ad un giovane virologo, Fassbach.

Da qui ne seguiranno una serie di avventure, di intrighi e di svariate difficoltà alle quali il protagonista non vorrà e non potrà mai sottrarsi ma, anzi, trasmetterne dei principi, dei valori, e soprattutto il messaggio di non mollare mai. Una delle più celebri citazione infatti rimane quella del “la guerra non è ancora finita.”Non tanto per simboleggiare l’essere umano come creatura forte e suprema nell’universo, quanto l’uomo come sentimento, come forza che ne deriva dall’amore per gli altri, in questo caso per la propria famiglia, che non solo deve darci la forza di reagire anche nei caos più tragici dell’umanità stessa ma che deve ricordare ad ogni singolo ogni giorno che l’unione e la voglia di vivere fanno e faranno sempre l’unica e vera forza.Le scene di massa, infatti, si alternano meccanicamente a quelle che ritraggono il privato dell’eroe e, nonostante il tono epico e semiamaro del commento, fa presto capolino la sensazione che gli zombie siano ridotti a pretesto, burattini al servizio dell’immagine della star, avventura tra le tante di un padre di famiglia chiamato “suo malgrado” a salvare periodicamente il mondo. Sgradevole, invece, è il capitolo israeliano del film, nel quale si dà spazio a un’apologia del muro e ad una banalizzazione della storia non più fatta di realtà ma di false illusioni e speranze.A tal proposito forte è stata la critica sociale riguardo ad una zombificazione mondiale causata molto probabilmente dalla molteplicità degli effetti negativi generati dalla destabilizzante presenza umana su un orbe terraqueo divenuto attualmente troppo inquinato dall’essere umano stesso.Una storia molto toccante e molto provante per lo spettatore stesso, il quale nonostante la forza e la determinazione di Gerry non riuscirà molto facilmente a  lenire le sofferenze di una realtà troppo cruda e violenta che questo film ci mostra, ovvero una realtà dove si ha sempre più consapevolezza che niente e nessuno sarà mai un nemico ed un killer eccellente come la natura stessa.E chissà che più che un decorso naturale questa stessa ci insegni che ad ogni azione ne corrisponderà sempre una conseguenza, e se un giorno accadesse e la natura decidesse di punirci per i nostri errori come potremo mai salvarci? Riusciremo mai a fronteggiare un attacco del genere? Potranno mai il sentimento ed il coraggio salvare l’intera umanità? Probabilmente neanche Gerry ci riuscirà mai o magari chissà…

 

Valentina Cuzzocrea

 

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