La famiglia, diritto di tutti o privilegio di pochi?

Attualmente l’Italia non possiede una legge che riconosca l’effettività delle unioni civili. Infatti spesso e volentieri si definiscono “coppia di fatto” persone sia eterosessuali o gay che non hanno un legame riconosciuto giuridicamente dallo Stato italiano. L’Unione civile definisce il rapporto tra due persone (anche dello stesso sesso) che vogliono organizzare la loro vita insieme. E’ necessario dare un riconoscimento ad una realtà ch’è sempre esistita e che come tutti necessità di avere diritti e doveri che vadano in egual misura rispettati come tutti gli esseri viventi. I primi disegni di legge in proposito furono presentati nel 1986 grazie all’Interparlamentare donne Comuniste e ad Arcigay (associazione per i diritti omosessuali). Dagli anni novanta il numero di proposte di legge per disciplinare le unioni civili è aumentato; Camera e Senato ma anche lo stesso Parlamento Europeo chiede la parificazione dei diritti di coppie gay e coppie eterosessuali. Oggi come ieri si discute su un argomento che nessuno ha il coraggio o “non vuole risolvere” mettendo tutti in condizione di avere uguali diritti davanti e dietro alla legge italiana. Nella XVIII legislatura (iniziata il 15 marzo 2013) è stato presentato un testo unico dal nome DDL Cirinnà (dal nome di colei che lo ha presentato, la senatrice del Partito Democratico Monica Cirinnà). Il DDL Cirinnà prevede la dotazione nel nostro ordinamento di una disciplina legislativa statale di riconoscimento giuridico delle coppie formate da persone dello stesso sesso e dei diritti delle coppie di fatto. Nello specifico le coppie omosessuali attraverso le unioni civili dovrebbero avere gli stessi diritti e doveri previsti per il matrimonio civile, eccetto le adozioni. Prevede anche la stepchild adoption, cioè la possibilità di adottare il figlio del partner. A causa della resistenza e dell’ostruzionismo di alcune parti politiche il ddl vecchio è stato bloccato, di conseguenza il 14 ottobre 2015 è approdato un nuovo testo che sarà discusso e votato dal Senato a partire dal 28 gennaio 2016. Il nuovo testo prevede 2 capi: nel primo vengono regolamentate le unioni civili di sole coppie omosessuali; nel secondo, tutte le coppie di fatto sia etero che omo. Sono state apportate alcune modifiche per far fronte a chi è totalmente contrario in particolare al fatto delle adozioni da parte delle coppie omosessuali che sembra il vero e unico problema alla proposta di legge. Non esiste una famiglia tradizionale ma persone che vogliono avere il diritto di essere riconosciute come famiglie davanti alle istituzioni, la famiglia è un luogo dove le persone si amano e non importa che abbiano lo stesso sesso chiedono solo di essere felici come tutti gli altri.

diritti-alle-coppieNoemi Deroma

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