La Cinecittà di De Sica

Christian De Sica al teatro Brancaccio presenta “Cinecittà” , lo spettacolo che ha scritto insieme a Riccardo Cassini, Marco Mattolini e Giampiero Solari, e che raccoglie personali episodi di vita vissuta negli Studios di Cinecittà, arricchiti da  monologhi, divertenti gag , ricordi, ma soprattutto accompagnati dalla musica dell’Orchestra diretta da Marco Tiso, una fantastica big band di 20 elementi, disposta su una imponente struttura in metallo a due livelli, composta da eccellenti musicisti. E’ uno spettacolo multimediale con musica, video e accattivanti coreografie di Franco Miseria per il Corpo di ballo di 8 ballerini e gli attori Daniela Terreri, Daniele Antonini e Alessio Schiavo.De Sica  racconta la sua vita, passata a Cinecittà, con il padre fin dalla prima occasione : .“La mia prima volta negli studi non la dimenticherò mai, avevo sette anni e papà stava girando Il Generale Della Rovere con Roberto Rossellini.Mi colpirono la neve finta e gli effetti speciali e mentre Rossellini dirigeva mangiando un gelato al caffè mi fulminò dicendo: “Mica vorrai fare l’attore tu?” Per lui gli attori erano mezzi fannulloni, ma io tornai a Cinecittà qualche anno più tardi come comparsa.“Prendevo il pullman alle 5 a piazza Esedra, insieme alle altre comparse, col capogruppo Zarpi e durante il tragitto pensavo a come mi avrebbero vestito”.La splendida scenografia di Patrizia Bocconi ricrea il famoso studio 5 di Cinecittà, tanto caro a Fellini, e De Sica rende un commosso omaggio anche al grande Alberto Sordi, ‘zio Alberto’ come lui lo chiamava, interpretando magistralmente ‘Ma ‘ndo vai?’ e riconoscendogli straordinarie doti umane. Christian De Sica riesce quasi a sorprenderci come cantante, dunque  non è solo attore,  autore, sceneggiatore e regista, ma un uomo di spettacolo completo e coinvolgente! Nessuno meglio di lui poteva ripercorrere, in uno spettacolo tra  sketch e canzoni, la storia di Cinecittà, passando da Mussolini al neorealismo, dal cinepanettone e alla De Filippi, lui che è legato agli studios da prima che nascesse, grazie a suo padre Vittorio e alla madre Maria Mercader. Accompagnando il padre qui cresce, ottiene i primi piccoli ruoli e vi si afferma come attore di successo, vive in prima persona l’affermazione della TV sul cinema che porterà ad una profonda trasformazione di Cinecittà, tempio assoluto del cinema. De Sica è cresciuto con Rossellini e i suoi figli, ha sposato la sorella di Carlo Verdone e nella sua lunga carriera raggiunge un grandissimo successo, nonostante le numerose critiche su cui ironizza sottolineando quelle più  feroci fatte ai suoi film di Natale, ricordando anche che Beppe Severgnini si e’ divertito a contare oltre 100 parolacce nel film ‘S.P.Q.R.’, “un record mondiale!”    Toccante è il ricordo e il raccondo legato al film ‘La porta del cielo’ del 1954: il papà, con il consenso di monsignor Montini (che sarebbe poi diventato Paolo VI) e del Vaticano, lo girò nell’Abbazia di San Paolo fuori le mura e riuscì a nascondere ebrei, antifascisti, omosessuali, assumendoli come compaerse e salvandoli tutti segnati da un destino feroce. Chiude lo spettacolo di oltre due ore sulle note di ‘New York New York’ dando ancora una volta prova del suo talento.

 

Silvia Andriuoli1

 

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