Incubo infibulazione

Ordinata l’infibulazione per tutte le giovani del califfato: Abu Bakr al-Baghdadi, il leader dei jihadisti dello stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isil), vuole la mutilazione genitale femminile per tutte le donne della zona tra Iraq e Siria. Secondo quanto riporta Aki-Adnkronos International, in un comunicato i jihadisti avrebbero affermato che la tale pratica sarebbe stata imposta direttamente dal profeta Maometto. Questi si sono prodigati di riportare un elenco dei suoi “hadith”, (detti), che a loro parere confermerebbe la pratica. Il comunicato sarebbe stato diffuso alcuni giorni fa ed è solo l’ennesimo di una serie di regole imposte dalla religione alle donne della zone. Ce ne sono infatti anche altre come la “jihad del sesso”, ovvero concedere le ragazze vergini della propria famiglia ai jihadisti. Poi, la regola quella che prevede la separazione fra uomini e donne nelle università. Mentre negli altri comunicati si faceva riferimento a Mosul, città irachena controllata dall’Isil, in quello sulle mutilazioni genitali si fa un esplicito riferimento ad Aleppo, nel nord della Siria. La giornalista e scrittrice italo-marocchina Souad Sbai commenta come una “notizia agghiacciante” l’ordine di Abu Bakr al-Baghdadi di infibulare tutte le ragazze e le bambine presenti sul suolo iracheno al fine di allontanarle dalla prostituzione e dal peccato. La Sbai commenta la notizia insistendo su “quanto pericoloso sia, nella sua follia, questo personaggio a cui l’Occidente continua colpevolmente a lasciare mano libera”. Un problema, quello dell’infibulazione, che purtroppo dilaga non sono in Oriente ma anche in Occidente. Risale a pochi mesi fa la notizia secondo cui nella “modernissima” Londra sono stati stimati 66 mila casi di donne sottoposte ad infibulazione in maniera clandestina. Proprio per questo motivo nelle scorse ore il ministro inglese David Cameron ha annunciato un inasprimento delle pene a tutti i genitori che nel Paese britannico verranno scoperti a praticare la mutilazione genitale alle proprie figlie. Come si legge sul New York Times, l’annuncio di Cameron è avvenuto nel corso di un vertice globale co-ospitato dal governo britannico e l’Unicef. I risultati di una ricerca parlano chiaro: il numero delle vittime di infibulazione risulta quasi il doppio rispetto a quello precedentemente creduto. Durante il vertice sono state annunciate leggi e pene più severe e che è responsabilità dei genitori proteggere le proprie figlie. In base ai dati forniti dalle Nazioni Unite, nel mondo sarebbero tra 100 e 140 milioni le donne vittime della mutilazione genitale femminile. In sette paesi le persone prese in causa sono quasi tutte bambine e adolescenti: il Mali, l’Eritrea, la Repubblica di Gibuti, la Sierra Leone, l’Egitto, la Guinea e la Somalia (con la spaventosa percentuale del 97,9). E pensare che l’assemblea generale dell’Onu nel 2012 votò all’unanimità per l’eliminazione della mutilazione genetica. Da allora poco è cambiato.

Silvia Di PasqualeInfibulazione-600x250

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