Incanti e scoperte. L’Oriente nella pittura dell’Ottocento Italiano

Barletta – Palazzo Della Marra, Pinacoteca Giuseppe De Nittis
5 marzo – 5 giugno 2011

Danzando, Kuchuk lasciava cadere le vesti. Alla fine rimase nuda, solo con un fichu che teneva in mano…alla fine gettò via anche il fichu…si gettò ansimando sul divano, mentre il corpo continuava a sussultare ritmicamente” (Gustave Flaubert, 1849). Sensuali suggestioni di un mondo antico, fatto di calde sabbie dorate, di rossi tessuti dalle arabesche trame, di sinuose e morbide figure di donne di veli e perle vestite, di porti lontani, crocevia di vita, di sogni proibiti, di sensazioni perdute. Se artisti come Francesco Netti, Camillo Miola, Vincenzo Marinelli e Alberto Pasini – presenti, tra gli altri, in mostra con meravigliose testimonianze – poterono raccontare dell’Oriente avendo vissuto da vicino l’incanto di quelle terre, altri, come Domenico Morelli appresero da “quelli che l’hanno studiata laggiù”, aderendo alla medesima poetica, testimoni di una verità immaginaria ma reale, viaggiando con il cuore e con il pennello verso un mondo che “porto dentro di me: ne ho il cuore e la mente pieni. Se chiudo gli occhi, io penso, sento, vivo in Oriente (Domenico Morelli, 1889). Dunque, negli ariosi spazi barocchi di Palazzo Della Marra, questa mostra – la più approfondita esposizione mai allestita sul tema – ripercorre quel linguaggio pittorico intriso di suggestioni esotiche, singolare espressione di quegli artisti che nella vicenda artistica dell’Ottocento italiano si chiamarono Orientalisti. Gli echi della spedizione di Napoleone in Egitto, le cronistorie di audaci esploratori che raccontavano di piaceri proibiti, odalische, harem, hammam, avevano acceso la fantasia del Vecchio Continente. Una magia che stregò molti artisti, alimentata da committenti altrettanto ammaliati dal fascino del lontano Oriente. “Al di là dell’Adriatico, Paesaggi, Le città e gli incontri, Sognando le odalische sono i capitoli delle scritture pittoriche della mostra. Due mondi, Occidente e Oriente, si incontrano nelle tessiture del viaggio, sulle piste dilatate del deserto, nei regni delle carovane, fra odori, colori, brusii delle città, nelle stanze segrete dell’harem e le movenze inebrianti di suonatori e danzatrici attraverso i capolavori esposti nelle sale del Palazzo della Marra di Barletta, inondate dalla luce dell’Adriatico di Puglia dove le influenze dell’esotismo riecheggiano in altri capolavori incastonati nel paesaggio, le architetture moresche del Salento, simili a pagine d’arte e della cultura fra due mondi oggi quanto mai vicini e dialoganti” (Emanuela Angiuli, curatrice della mostra).

Wanda Romano

Info:
pinacotecadenittis@comune.barletta.bt.itt 
pinacoteca.segreteria@comune.barletta.bt.itt    
tel. 0883538372/71
www.comune.barletta.ba.it

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